REDAZIONE PAVIA

Osteria letteraria al capolinea, serve un nuovo socio

Il gestore Bernasconi toccato dall’inquietudine post Covid vuole lasciare e cambiare vita

Mesi chiusi in casa hanno fatto riflettere molti e, ora che si è tornati quasi alla normalità, c’è chi ha preso una decisione: cambio vita. Riccardo Bernasconi (nella foto), 45 anni, barista, dopo 20 anni di gestione dell’Osteria letteraria Sottovento insieme ad altri due soci, vorrebbe fare altro. Ha in mente un nuovo progetto, magari un ostello culturale e le valigie pronte per trasferirsi al mare, quello che lo porta ancora a tergiversare è la ricerca di un socio che gli subentri nella conduzione del locale e, come ha fatto lui, non offra solo da bere, ma crei anche qualcosa di aggregativo. "Vorrei trovare qualcuno che avesse voglia di proseguire e di portare idee innovative - dice Bernasconi che in 20 anni di attività ha raccolto un faldone pieno di manifesti delle varie iniziative -. Siamo arrivati in un momento in cui i locali avevano la fisionomia di luoghi di consumo e abbiamo riempito un vuoto con mostre come quella di Andrea Pazienza, presentazioni di libri e concorsi". Negli anni al Sottovento si sono tenute gare su tutto, da come si stirano le camicie a come si va lentamente in bicicletta. "Peccato che l’amministrazione comunale sia stata sorda - aggiunge -. Avremmo anche voluto organizzare delle visite guidate nella chiesa di San Marito e invece siamo riusciti solo a far togliere le auto dalla piazzetta, una delle più belle di Pavia. Quando è esacerbata, la gente se ne va".

L’inquietudine post Covid, un nuovo amore col quale condividere un progetto e la voglia di mettersi alla prova, stanno portando via Bernasconi. "So che è un azzardo - prosegue - e spero che l’azzardo mi ripaghi. Voglio passare il testimone, se troverò un buon testimone che, da persona cresciuta in palude, mi consenta di realizzare un sogno e di allontanarmi verso lidi più salubri". Manuela Marziani