Ospedale San Matteo Pavia, patologie prenatali in aumento

L'anno scorso il 18-20% di diagnosi in più per malformazioni complesse nei nascituri. Essenziali tempestività e un’équipe multidisciplinare per il successo degli interventi

Un bimbo nel reparto di patologia neonatale

Un bimbo nel reparto di patologia neonatale

Pavia, 20 luglio 2023 - Aumentano le diagnosi prenatali di patologie malformative complesse. Nei primi 5 mesi del 2023 sono state già 55. Le diagnosi si riferivano a: 11 malformazioni uro-genitali, 7 malformazioni cerebrali, 6 cardiopatie, 4 ernie diaframmatiche, 4 labiopalatoschisi, 3 malformazioni digestive, 2 atresie esofagee, 2 cisti del coledoco, 2 corioangioma e 1 teratoma sacro-coccigeo.

A sottolineare il dato è Giovanna Riccipetitoni, dal 2020 alla guida della chirurgia pediatrica del San Matteo: “Dal 2021 vi è stato un progressivo incremento delle diagnosi prenatali di patologie malformative, molte delle quali di interesse chirurgico; lo scorso anno si è registrato un incremento del 18-20% delle diagnosi e dei neonati con malformazione a diagnosi prenatale ricoverati in terapia intensiva neonatale”. I pazienti con malformazioni necessitano, alla nascita un inquadramento e una valutazione multidisciplinare specifica per i diversi quadri malformativi. “La presa in carico neonatale ha certamente determinato la possibilità di un timing assistenziale e chirurgico altamente qualificato con un miglioramento dei risultati – prosegue la professoressa -. Questo ha richiesto un notevole impegno da parte della terapia intensiva neonatale, in fase pre e post chirurgica, e l’esecuzione di interventi chirurgici ad alta complessità nel distretto toracico, digestivo e urologico”.

Negli ultimi due anni le ecografie per indicazione fetale sono state oltre 1.300, di cui 800 solamente nel 2022. Le ecografie per indicazione fetale sono indagini diagnostiche per BiTest ad alto rischio, gravidanze gemellari, pregresse malformazioni, IUGR (ritardo di crescita intrauterino), richiesta di parere di secondo livello, malformazioni congenite, infezione da citomegalovirus e toxoplasmosi. Inoltre, le ecografie per indicazione materna, nel 2022 sono state 950, a fronte delle 900 del 2021, e hanno compreso: diabeti in insulina, ipertensione, anomalie placentari, assunzione di farmaci per comorbidità, malattie autoimmuni attive, obesità di III grado e, per l’anno 2021, infezioni Covid.

“Tutto questo lavoro estremamente qualificato è reso possibile dalla creazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare di diagnosi prenatale, coordinato da Alessia Arossa di ostetricia e ginecologia – aggiunge il direttore di chirurgia pediatrica – e che comprende: ostetrici esperti in diagnosi prenatale, genetista, radiologi pediatri per la risonanza magnetica fetale, neuroradiologici per risonanza magnetica fetale, anatomopatologi, cardiologi pediatri, terapisti intensivi neonatali e chirurghi pediatri”. Questo permette non solo di ottenere diagnosi precoci ma, soprattutto, di programmare la nascita, di fornire un’assistenza finalizzata alle necessità correlate alla patologia, e il corretto timing dell’intervento chirurgico raggiungendo importanti risultati nelle cure postnatali. Ne è esempio un caso estremamente complesso di diagnosi prenatale di Teratoma sacro-coccigeo di dimensioni gigantesche, trattato in modo brillante e con successo nonostante gli elevati rischi per la vita del neonato.