REDAZIONE PAVIA

Botta e risposta tra i legali di Stasi e dei Poggi. “Alberto ha fiducia nella giustizia”. “Per 40 giudici è colpevole”

Delitto di Garlasco e la riapertura del caso: gli avvocati attendo gli sviluppi dell’indagine su Andrea Sempio e soprattutto gli atti della Procura di Pavia prima di attuare una strategia

Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

Garlasco (Pavia), 12 marzo 2025 - Botta e risposta a distanza tra i difensori di Alberto Stasi e i legali della famiglia di Chiara Poggi dopo la riapertura del caso e le indagini a Pavia su Andrea Sempio. Alberto Stasi, oggi 41enne, è stato condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata a Garlasco avvenuto il il 13 agosto 2007 ma ormai ha praticamente espiato quasi tutta la pena e presto tornerà in libertà.

Da sinistra, Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi
Da sinistra, Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

La legale di Stasi

Alberto Stasi ha "fiducia che sia fatta piena luce, fiducia nella verità e nella giustizia soprattutto per Chiara". Lo ha spiegato uno dei suoi legali, l'avvocata Giada Bocellari, che stamani ha parlato brevemente. "Alberto è molto razionale - ha aggiunto la legale - ormai ha praticamente scontato la sua pena ed è fiducioso, però, che sia fatta giustizia, perché lui si è sempre dichiarato estraneo". "Arrivati a questo punto, essendo ormai vicini al fine pena (è stato ammesso al lavoro esterno nel 2023, ndr), abbiamo intenzione di attendere gli sviluppi dell'indagine e soprattutto di vedere prima gli atti della Procura di Pavia, che sono ad oggi coperti da segreto istruttorio. Poi  naturalmente agiremo".. Una volta che sarà depositata la consulenza dei pm, anche alla luce dei prelievi genetici previsti per domani su Sempio, "chiaramente prima o poi faremo l'istanza di revisione". L'avvocato ha spiegato che "già nel 2014 era stata fatta una consulenza sul materiale biologico rinvenuto sulle unghie di Chiara Poggi e il tema, però, era che era stato detto all'epoca che era degradato". Ora, con l'accertamento portato avanti dalla difesa di Stasi e confluito nelle nuove indagini a Pavia, "c'è stata una nuova lettura dei dati, dei tracciati, che è stata fatta nel 2025 con nuove tecniche scientifiche". Ora, ha chiarito la legale, gli accertamenti della Procura di Pavia dovranno chiarire se "quel Dna è di Sempio" e se quelle sono le tracce genetiche "dell'aggressore". E ancora: "Vediamo dopo il prelievo del Dna, capiamo prima questo". Bisogna, ha ribadito, "essere garantisti anche con Sempio, cosa che non è mai stata fatta con Stasi".

La Procura di Pavia ha indagato (ancora) Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, questa inchiesta non muta però, in automatico, la responsabilità di Stasi che resta il colpevole dell'omicidio della ventiseienne. Per rivalutare la posizione di Stasi serve una richiesta formale della difesa alla Corte d'appello di Brescia

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L'avvocato dei Poggi

"È il settimo tentativo di far cadere un giudicato ed è davvero raro, straordinario". commenta al telefono con l'ANSA, Gian Luigi Tizzoni, storico avvocato della famiglia Poggi. "Dopo la sentenza passata in giudicato della vicenda se ne sono occupati in totale una quarantina di magistrati, tutti sostenendo la piena responsabilità di Stasi". "Attendiamo gli esiti di questa ulteriore inchiesta", aggiunge il legale, che già questa mattina ha depositato in procura a Pavia la richiesta di poter depositare la nomina per la parte offesa”.