MANUELA MARZIANI
Cronaca

Paradiso Oman, Davide Panarese l’uomo che conta le tartarughe: “Per difenderle dagli umani”

Da Pavia al Musandam, è un biologo marino. “Sono a rischio, le censisco. Qualcuna mi riconosce”

Davide Panarese

Davide Panarese

Pavia, 5 febbraio 2024 –  Dalle nebbie pavesi che lo hanno avvolto da quando era bambino al sole dell’Oman, a due ore di distanza da Dubai, senza dimenticare l’Australia in cui è nato. È un cittadino del mondo Davide Panarese e da qualche anno ha realizzato un sogno: viaggiare per lavoro e vivere a contatto con gli animali. È diventato il "fotografo delle star dell’Oman", le tartarughe che ogni anno richiamano moltissimi turisti e che devono essere protette.

Biologo marino di 27 anni, Panarese lavora nella penisola del Musandam per una Ong. "Monitoro le tartarughe marine - racconta -. Il progetto prevede una sorta di censimento che avviene attraverso le foto scattate a ogni tartaruga perché le “facce” sono uniche come le impronte digitali. Poi carico i dati su un sito e un algoritmo le compara e ci dice se quella tartaruga era già stata vista oppure è nuova".

Grazie a questo lavoro nella baia è stata individuata una popolazione di 40-45 tartarughe residenti.

"Nel 2023 sono stati 400 gli incontri che ho fatto - aggiunge - e 120 i nuovi individui fotografati. Alcuni esemplari erano finiti nelle reti da pesca. Lavoro a stretto contatto con la comunità locale di pescatori, quando tirano le reti controllo che non ci siano tartarughe. Se sono rimaste impigliate, le fotografo e le libero. Le tartarughe marine sono una specie protetta, ma ai Tropici purtroppo si mangiano".

Davide Panarese
Davide Panarese

In Oman ogni anno 20.000 tartarughe approdano sulle spiagge di questo tratto di costa per nidificare e le specie che si possono avvistare sono la tartaruga franca o verde e la tartaruga embricata, meno frequentemente anche la tartaruga liuto o la tartaruga olivastra. "Vivono a lungo - prosegue il biologo -, dalle dimensioni si capisce l’età. La tartaruga verde ha un carapace lungo un 1,50 metri da adulto, dai 40 ai 60 centimetri quando ha dai 10 ai 15 anni. Il sesso si capisce dalla coda, se è lunga è maschio, se corta è femmina. Ma con loro non è facile stabile un rapporto, sono animali solitari che si incontrano per riprodurre le uova sulla sabbia e poi, una volta nati i piccoli, li lasciano andare al loro destino. Soltanto un paio di tartarughe mi hanno riconosciuto e si sono avvicinate a me".

Una delle tartarughe fotografate da Davide Panarese
Una delle tartarughe fotografate da Davide Panarese

Davide dall’Australia si trasferì a Pavia quando aveva 6 anni, ma ha sempre avuto il mare nel cuore. "Da piccolo passavo le mie estati all’Isola d’Elba - ricorda Davide Panarese -, dopo la maturità mi è sembrato quasi scontato studiare Scienze biologiche all’Università di Pavia e poi Biologia marina alla Bicocca di Milano. Sono contento della scelta che ho fatto, viaggio molto, prima come volontario e ora per lavoro, vedo posti bellissimi e sono a contatto con gli animali".

E anche se il suo lavoro è spesso svolto in solitudine, la squadra conta: "Lo staff con cui lavoro è molto giovane, ma io sono l’unico biologo, gli altri lavorano su altri progetti. Poi collaboro con i pescatori, persone un po’ burbere con le quali non è facile stabilire un rapporto. Quando ci si riesce però è piacevole e si possono fare progetti a lunga scadenza: i pescatori che lavorano con il mare, sono i primi a inquinarlo". Da una settimana Panarese è a Musandam. E senza nostalgia: "Non amo il freddo, preferisco altri colori, un po’ come quelli del Sud".