Notte bianca, umore nero: "Restiamo chiusi"

Troppe restrizioni ai commercianti e difficoltà per il dj set in piazza della Vittoria, acuni locali del centro non parteciperanno per protesta

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di Manuela Marziani

Saracinesche abbassate per protesta nella notte pensata per dare un po’ di ossigeno alle attività commerciali. Stasera, in occasione delle Notte bianca, non tutti gli esercizi del centro saranno aperti, qualcuno ha già deciso di non accogliere i clienti e altri ci stanno pensando dopo aver ricevuto l’ordinanza con le disposizioni da rispettare.

"È vietato somministrare alcolici sopra i 21° – ha detto Sam Kabauter di Ombre de vin in piazza della Vittoria –, non possiamo fare asporto e ci hanno tolto il 60% del plateatico nella serata in cui lavoriamo di più. Non solo, ce lo tolgono dalle 15 per un evento che comincerà dopo la mezzanotte e ce l’hanno detto venerdì per il giorno seguente. Avrebbero almeno potuto farci lavorare per l’aperitivo".

Arrabbiato pure il titolare di Shot me down in piazza Cavagneria, che chiuderà perché potrebbe somministrare fiumi di birra, ma non un chupito che contiene vodka. "Siamo di nuovo impossibilitati a lavorare – ha sostenuto – dopo due anni di pandemia e con le bollette raddoppiate". "Molti di noi per la Notte bianca – hanno aggiunto gli esercenti – si sono attrezzati con del personale, ghiaccio e materiale reperibile. Una spesa da buttare in un momento in cui abbiamo l’acqua alla gola".

In occasione della Notte bianca piazza della Vittoria si trasformerà in una grande discoteca. "Avrebbero fatto meglio a collocare il dj set al castello – ha aggiunto Fabrizio Moroni del Civico 12 – che imporre restrizioni ai commercianti della piazza dove lavorano oltre 200 persone e ci sono 17 attività commerciali. Questa Notte bianca è stata organizzata male, non sono state date informazioni perché non è stato istituito un tavolo di confronto con noi. E poi chi controlla? Un ragazzino che deciderà di ubriacarsi potrà farlo comunque".

Ci sarà molta gente in piazza, ma il timore dei commercianti è che alla folla non corrisponda un guadagno. "Dovremmo chiudere tutti – ha sottolineato Erica Inzaghi della birreria Brau stube – perché non sono stati installati dei bagni pubblici, rischio di rimanere aperta soltanto per consentire a chi ne ha bisogno di andare in bagno".