"Se la discriminazione tra cittadini dei diversi paesi non bastava, ora si scopre che anche i portatori di disabilità rischiano di essere discriminati". Non si placa il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e il comitato Parcheggio sbagliato. "Dal 2019 fino al 1° settembre - sostiene il comitato - nell’area di sosta vi erano 4 posti per disabili. Dal 2 settembre, quando il parcheggio è diventato a pagamento, quei 4 posti non esistono più, e per chi ha una disabilità ne sono stati disegnati 2, e 2 lungo la strada. Quindi i primi 2 che arrivano, indipendentemente dal luogo di residenza, possono lasciare l’auto, tutti gli altri devono pagare". E non solo, il comitato ha anche contestato la mancata messa a norma del parcheggio nonostante l’avvio della sosta a pagamento. "Pur di far vedere che tutto è in regola - fa notare la portavoce del comitato Emilia Furno - si continua a fare le cose non esattamente in regola. Sono stati riciclati vecchi cartelli stradali e attaccati dei fogli con stampati dei segnali stradali e neanche retro-riflettenti come è previsto dalla normativa e non attinenti a quell’area di parcheggio. Inoltre, se si legge la scarna segnaletica presente, non esistono esenzioni (non viene indicato chi è escluso dal pagamento come i cittadini di Giussago e Certosa), dalla segnaletica tutti devono pagare, anche i disabili. Forse sarebbe stato meglio fare le cose con calma e bene, ma pare che la prerogativa di questo parcheggio sia quella di essere fatto in fretta e male come un “parcheggio sbagliato”. Ma se parcheggio non è a norma, il pagamento non è dovuto". I residenti a Certosa hanno presentato 300 richieste di esenzione dal pagamento, tutte esaudite, e l’area ha solo 190 posti.
Cronaca"Nel parcheggio discriminati anche i disabili"