Pavia – Non ha ancora trovato una sistemazione Menin Hubert Don, il 26enne di origini ivoriane che ha denunciato di non poter dividere un appartamento con altri studenti perché pensano sia straniero. "Da quando la mia storia è diventata pubblica – spiega lo studente di Bioingegneria all’Università di Pavia – ho ricevuto moltissima solidarietà. Per me l’Italia è questa, qui ho trovato molti amici, compagni di scuola e tutte le persone che non guardano al colore della pelle". Italiano, il giovane vive in provincia di Pavia da quando aveva 4 anni e ora è ospite del collegio Griziotti.
“So che non andrò a dormire sotto i ponti, continuerò a cercare una stanza e la troverò". Sul profilo Instagram dello studente, atleta della società Cento Torri che per mantenersi lavora come cameriere, intanto, si moltiplicano le testimonianze di chi ha vissuto la stessa esperienza: "Ho un contratto a tempo indeterminato con un buon stipendio, sono qui da 25 anni e appena sentono Aiub non mi richiamano più – racconta un uomo – Non abbiamo gli stessi diritti di tutti. Non possiamo spendere i nostri soldi come desideriamo, magari per una casa che ci piace, dobbiamo accontentarci di chi ci richiama".
Ma non tutti credono che ci sia un pregiudizio nei confronti degli stranieri. "Non vai bene se sei del Sud, se sei straniero, se i tuoi genitori non hanno un certo status sociale – aggiunge una ragazza – se hai figli o animali. Se poi hai diverse di queste cose, sei finito".
Eppure il caso di Menin Hubert Don qualche coscienza l’ha smossa. "Una persona mi ha scritto in privato per farmi sapere d’aver affittato un alloggio a dei ragazzi del Burundi, dopo essersi commosso per me. Questo significa che ho fatto bene a parlarne. In passato me ne sarei stato zitto, stavolta ho deciso di non far finta di nulla".
Anche la Cento Torri esprime solidarietà a Don: "Hubert è un atleta della nostra famiglia – spiega il presidente Franco Corona – Ciò che è successo è stato spiacevole". Il Coordinamento per il diritto allo studio invece promette un cambio culturale: "Ora più che mai sono indispensabili le campagne di educazione civica alla cittadinanza oltre che più tutele a livello legislativo, per promuovere atteggiamenti di apertura e rispetto senza discriminazioni".