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Medici salvadoregni al San Matteo. Già 22 hanno ultimato gli stage altri undici impegnati nei reparti

Pavia, il progetto di cooperazione internazionale procede a gonfie vele. Il direttore scientifico: possiamo contribuire a una nuova sanità del Paese.

Medici salvadoregni al San Matteo. Già 22 hanno ultimato gli stage altri undici impegnati nei reparti

Al San Matteo giovani medici salvadoregni. Si è tenuto nei giorni scorsi il decimo appuntamento del grand round, nel corso del quale i giovani medici dei progetti di cooperazione internazionale hanno raccontato la loro esperienza nell’ottica dell’apporto che questo progetto potrà fornire alla sanità salvadoregna. Il policlinico San Matteo, infatti, ha stipulato un protocollo d’intesa con il ministero della salute di El Salvador che prevede la frequenza di giovani colleghi salvadoregni per stage di perfezionamento professionale, della durata di 3 e 24 mesi. Sono 22 i medici salvadoregni che, sino ad oggi, hanno frequentato il San Matteo; altri 11 sono attualmente in cardiologia, ematologia, radiologia, nelle terapie intensive e nelle chirurgie generali, solo per citare alcuni reparti. Qui resteranno, in sei, fino a novembre e gli altri fino a settembre 2025.

"Poter ospitare questi colleghi di El Salvador è per noi motivo di orgoglio" ha commentato il direttore scientifico, Vittorio Bellotti. "Condividendo con questi giovani medici le nostre esperienze e insegnando loro la multidisciplinarietà, il San Matteo può contribuire a cambiare la sanità di un intero paese" ha chiosato Gian Battista Parigi, referente per la cooperazione internazionale. Il San Matteo e l’Istituto nazionale dei tumori di Milano nel 2022 avevano siglato un accordo di cooperazione sanitaria internazionale con l’Hospital nacional Rosales e l’Hospital nacional Dr. Juan José Fernàndez – Zacamil dello Stato di El Salvador per un sviluppare una collaborazione medico e sanitaria.

Proprio nell’ambito di questo accordo sono previste attività di formazione del personale medico-infermieristico e sanitario, ma anche scambi professionali, tecnici e scientifici a livello internazionale, la discussione a distanza di casi clinici di alta complessità tramite la telemedicina, la collaborazione nel campo della ricerca scientifica, nonché azioni di comunicazione su prevenzione ed educazione sanitaria.

M.M.