MANUELA MARZIANI
Cronaca

Marcignago, auto si schianta contro un muro: muore studente

Ivan Bonifazi tornava a casa dall’Itis Cardano

Gli agenti della polizia sul luogo dell’incidente

Marcignago (Pavia), 31 maggio 2019 - All'uscita da una curva non è riuscito a tenere in strada l’auto e si è schiantato contro il muro di una casa. Non c’è stato niente da fare per Ivan Bonifazi, studente 20enne che stava percorrendo la strada provinciale 11 per raggiungere Battuda da Pavia.

L’incidente si è verificato poco dopo le 13 in località Montebellino, poco prima dell’isola ecologica. Il giovane era appena uscito dall’Itis Cardano che frequenta e stava tornando a casa per il pranzo. Forse a causa dell’elevata velocità ha perso il controllo della Ford Fusion di proprietà della madre che guidava ed è volato dall’altra parte della strada andando a terminare la sua corsa violentemente contro i contatori del gas di alcune abitazioni e poi contro il muro. Sul posto si è verificata una perdita che i vigili del fuoco dopo aver provveduto ad estrarre il giovane, hanno provveduto a sistemare, mentre gli agenti della polstrada si sono preoccupati di effettuare i rilievi dell’incidente anche con l’ausilio di un rilevatore satellitare che, grazie a un software è in grado di svilippare esattamente la planimetria degli incidenti. Il rilevatore, però, non è in grado di stabilire le cause di un sinistro e nella zona non ci sono telecamere a riprendere quello che accade. Per tutto il pomeriggio gli agenti hanno parlato con alcune persone che, però, si sono accorte soltanto dopo di quello che era accaduto. Una persona, in particolare, è arrivata sul luogo dello schianto quando era appena successo. Ma non ha potuto fare altro che chiamare il 118. E i sanitari non sono riusciti a fare nulla per salvare la vita a Ivan. Troppo violento l’impatto, il giovane ha perso la vita sul colpo. E, mentre la polizia stradale effettuava i rilievi, anche da casa del 20enne veniva lanciato l’allarme. La sorella del ragazzo che lo aspettava a casa per pranzare insieme, non vedendolo arrivare ha chiamato il padre, un militare della guardia di finanza. E’ stato lui il primo familiare ad arrivare sul posto e a parlare con i colleghi della polizia. Subito dopo anche altri colleghi del finanziere lo hanno raggiunto per portargli conforto. Il magistrato nel frattempo non ha ritenuto opportuno disporre il sequestro della Fors Fusion.