L’ex dg Brait resta agli arresti domiciliari

Il tribunale del Riesame ha confermato la misura nell’ambito dell’inchiesta per l’appalto ambulanze

Michele Brait (nella foto) per il momento resta ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare che a fine marzo era stata applicata al direttore generale dell’Asst di Pavia, in seguito sospeso dal ruolo, indagato nell’inchiesta della Procura di Pavia sulla gara da oltre due milioni di euro indetta dall’azienda sanitaria nel 2017 per il trasporto sanitario in provincia, appalto che ha visto vincitrice la coop First Aid. Le motivazioni della decisione saranno disponibili tra 45 giorni. A quel punto, Brait potrebbe optare per il ricorso in Cassazione oppure per la richiesta di revoca dell’ordinanza al Gip che l’ha firmata o ancora attendere il prosieguo dell’attività giudiziaria. Le accuse nei confronti del manager sono di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture, con lui è stato indagato il funzionario Davide Rigozzi, che nell’ambito della gara ricopriva il ruolo di Rup – Responsabile unico del procedimento, oltre agli amministratori di fatto della First Aid Antonio e Francesco Calderone.

Secondo gli inquirenti ci sarebbero state irregolarità nell’assegnazione della gara: First Aid avrebbe presentato un’offerta anomala, troppo bassa tanto che erano state automaticamente escluse le altre realtà sanitarie per l’impossibilità di coprire i costi di servizio. I vertici dell’Asst secondo gli investigatori pur essendo consci dell’illegittimità dell’offerta avrebbero proceduto comunque all’affidamento a First Aid. In seguito, si sarebbero verificate carenze nel servizio, come il posteggio delle ambulanze lungo la pubblica via e la conseguente impossibilità di sanificarle. Nicoletta Pisanu