
La firma della convenzione
Pavia, 18 ottobre 2019 - Un reato commesso e la pena da scontare diventa un‘opportunità di crescita, fuori dal carcere, al servizio della comunità. A Milano il lavoro di pubblica utilità che consiste nella prestazione di un‘attività non retribuita in diversi enti si è rivelato un‘occasione per diverse persone e lo stesso potrebbe accadere a Pavia. E‘ stata sottoscritta ieri mattina, infatti, una convenzione per l‘inserimento in lavori di socialmente utili di soggetti sottoposti a misure alternative alla pena o ex detenuti: a firmarla sono stati oggi il Comune di Pavia, rappresentato dal sindaco Fabrizio Fracassi, e il tribunale di Pavia, con la presidente Annamaria Gatto.
Sono 15 i posti a disposizione in diversi settori (verde, servizi servizi sociali, cultura e sicurezza), per l‘inserimento di persone sanzionate per fattispecie penali che contemplino la possibilità di estinguere le misure del carcere o delle sanzioni pecuniarie. «Chi ha sbagliato ha la possibilità di donare del tempo alla collettività - ha sottolineato la presidente del tribunale Annamaria Gatto -. A Milano un regista che era stato condannato per guida in stato d‘ebbrezza, ha realizzato dei filmati sui danni dell‘alcol. Terminato il suo impegno, ha continuato a svolgere attività di volontariato. Un dirigente d‘azienda laureato in ingegneria, invece, ha aiutato i ragazzi a colmare le loro lacune in matematica. Non sempre il carcere è la soluzione. I lavori di pubblica utilità sono un gesto di civiltà e aiutano il reinserimento».
La convenzione, che esisteva già in passato e aveva dato un‘opportunità a due o tre persone, ora sarà estesa anche ai non residenti a Pavia. «L‘accordo - ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi -, che non ha alcun costo per il Comune, se non la sottoscrizione di un‘assicurazione, è già attiva e, avendo allargato le possibilità per coloro che ne possono beneficiare, siamo in grado di dare una possibilità a tante persone, dopo aver seguito un corso di formazione on line». La convenzione garantisce un duplice risultato: per l‘ente pubblico l‘utilizzo di personale senza costi, per il Tribunale e per il soggetto interessato l‘estinzione della pena in un contesto di pubblica utilità e recupero educativo. «I tossicodipendenti che commettono reati legati alla loro dipendenza - ha ricordato l‘assessore ai servizi sociali Anna Zucconi - possono svolgere lavori all‘interno delle comunità, mentre altre persone si possono dedicare ai disabili.
Dal punto di vista emozionale questo può essere molto utile». L’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa a favore della collettività sarà verificato dall’Ufficio di esecuzione penale esterna. Il reato più frequente che potrà essere estinto attraverso i lavori socialmente utili è la guida in stato d‘ebbrezza «nel quale possiamo incorrere tutti» ha ricordato l‘assessore alla sicurezza Pietro Trivi. Recentemente la Polstrada di Pavia ha trovato 47 (37 uomini e 10 donne) autisti positivi all‘etilometro e ne ha deferiti 45 all’autorità giudiziaria per il tasso alcolemico più elevato, che comporta la denuncia penale. Non è un reato, ma una violazione del Codice della strada, invece la guida con uso improprio del cellulare. Un fenomeno in continua ascesa con gravi conseguenze, visto che un‘alta percentuale di incidenti si verifica proprio a causa dell‘inevitabile distrazione dovuta al‘uso improprio del telefono. Nell‘ultima settimana le pattuglie della Polstrada dirette dal vice questore Luciana Giorgi, anche servendosi auto in borghese, ha contestato 66 violazioni. E nei prossimi giorni i controlli saranno incrementati affiancando l‘attività di repressione su strada a una di prevenzione cercando di sensibilizzare i cittadini attraverso le attività di educazione stradale svolte nelle scuole.