Indagini a ritroso, sulle rotte dei traffici internazionali di droga. L’autoarticolato con i 1.250 chili di hashish sequestrati dai carabinieri a Redavalle arrivava dalla Spagna: uno dei tre arrestati, l’autotrasportatore A.A., 31enne di nazionalità marocchina, è domiciliato a Tarragona, a circa un’ora di strada da Barcellona. E proprio al porto del capoluogo catalano sarebbe arrivato l’illecito carico destinato anche al mercato italiano. Per quel che riguarda infatti la destinazione della droga, le indagini dei carabinieri di Stradella, avviate alla fine dello scorso anno, avrebbero monitorato l’illecita attività del 34enne M.A., marocchino domiciliato a Voghera considerato il capo di J.G., 24enne italiano di nazionalità e di origine marocchina, residente a Montebello della Battaglia, che portavano "decine di chili per volta - come spiegato dai carabinieri - movimentando decine di migliaia di euro a settimana" e "vendevano la sostanza stupefacente in numerose province del Nord Italia (tra cui, a titolo esemplificativo, venivano accertate numerose cessioni nelle province di Piacenza, Bologna, Monza Brianza, Vicenza, Verona ed Alessandria)". Quello che invece deve ancora essere accertato, dagli sviluppi internazionali delle indagini, riguarda la provenienza dell’hashish e i rapporti dell’acquirente, se con intermediari o con esportatori.
CronacaL’autoarticolato con i 1.250 chili di hashish: indagini a ritroso
L’autoarticolato con i 1.250 chili di hashish: indagini a ritroso
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