MANUELA MARZIANI
Cronaca

L’allarme peste suina: "Basta mattanze nei rifugi"

Circa trecento animalisti hanno sfilato ieri pomeriggio per le vie del centro "A Sairano uccisi animali nel modo più barbaro che un uomo possa inventare".

L’allarme peste suina: "Basta mattanze nei rifugi"

L’allarme peste suina: "Basta mattanze nei rifugi"

"Avete fatto entrare odio e violenza in un luogo di pace e amore. Giù le mani dai santuari": una settimana dopo la manifestazione nazionale di Milano, le associazioni animaliste sono tornate di nuovo in piazza. Ieri pomeriggio i simpatizzanti di Cadapa. Avi, Meta, No Mattatoio Milano, Meta Milano, Meta Pavia, Fronte Animalista e Codice Vegan, circa trecento persone, hanno sfilato dal ponte coperto a piazza Leonardo da Vinci per dire: "Io non sono Stato". La manifestazione voleva esprimere solidarietà nei confronti del rifugio Cuori liberi di Sairano, una frazione di Zinasco e di tutti i santuari.

Proprio a Sairano, quando la peste suina africana è riuscita ad entrare, le autorità sanitarie, per evitare il dilagare del virus, hanno abbattuto 9 maiali sopravvissuti. A loro protezione quel fatidico 20 settembre volontari e attivisti in presidio permanente si sono barricati pacificamente all’interno del rifugio. Ne sono seguite aggressioni da parte delle forze dell’ordine, che hanno usato la forza per entrare. "Quel giorno è stata compiuta una vera mattanza di animali - hanno detto i manifestanti -, che innocenti e inconsapevoli hanno accolto scodinzolando i portatori di morte". Con i proprietari del rifugio di Sairano tra la folla, il corteo si è mosso molto lentamente e senza disordini in un centro in cui i negozi avevano abbassato le saracinesche. "Abbiamo pagato di tasca nostra fior di quattrini per uccidere tutti quegli animali nel modo più barbaro che un uomo possa inventare - hanno detto -. Inoltre ci sono 19 milioni stanziati per gli allevatori". La psa è entrata in Italia 45 anni fa "e non è ancora stato trovato un antidoto". "Sono qui per difendere l’animalità dell’umanità" aveva scritto un manifestante sullo zaino che portava sulle spalle. "Quanto accaduto rafforza il movimento per i diritti degli animali a chiedere giustizia per i suini barbaramente uccisi e per tutti gli attivisti che hanno cercato di proteggerli ricevendo manganellate - hanno detto gli animalisti in una nota -. Questa tragica vicenda può rappresentare un precedente per ulteriori gravi violazioni nei rifugi di animali italiani".