La logistica nell’ex Renault. La Provincia nomina un legale e si mette di traverso al Tar

L’ente di via Fanfulla a Lodi ritiene "intollerabile" di essere stato escluso in alcuni passaggi. La recriminazione: il Piano non tiene conto del territorio che subirebbe il peggior impatto.

La logistica nell’ex Renault. La Provincia nomina un legale e si mette di traverso al Tar

La logistica nell’ex Renault. La Provincia nomina un legale e si mette di traverso al Tar

La Provincia di Lodi si mette di traverso sulla strada della futura logistica nell’area ex Renault a San Colombano al Lambro e trascina alla sbarra la Città Metropolitana di Milano. L’ente lodigiano ha dato mandato agli uffici di nominare un legale per ricorrere al Tar giudicando "opportuna e necessaria" l’azione giudiziaria con l’obiettivo di impugnare gli atti degli esiti della Conferenza consultiva di concertazione indetta proprio da Città Metropolitana l’11 marzo per arrivare a un accordo territoriale sul Piano attuativo che prevede, appunto, di trasformare il maxi deposito del marchio francese di auto in una struttura logistica da circa 70 mila metri quadrati.

La decisione di rivolgersi al Tar è maturata in quanto era stato deciso che solo chi si era espresso favorevolmente avrebbe potuto partecipare al Tavolo compensativo e la Provincia aveva espresso voto contrario in Conferenza consultiva. La Provincia di fatto aveva cominciato da tempo a dare battaglia chiedendo, per esempio, di riaprire i termini per la presentazione delle osservazioni alla verifica di assoggettabilità alla Vas poiché non era stata interessata da alcuna comunicazione.

San Colombano è in provincia di Milano ma a livello d’impatto viabilistico la nuova logistica avrebbe ripercussioni soprattutto sulla Bassa Lodigiana con oltre 300 camion al giorno. Inoltre la Provincia da tempo voleva approfondire gli aspetti ambientali e paesaggistici del Piano attuativo. Invece il territorio che subirà maggiori conseguenze dal nuovo insediamento viene escluso dalle misure di mitigazione e compensative. Circostanza che la Provincia ritiene "intollerabile".

Mario Borra