La Giornata mondiale del malato : "A Pavia serve il geriatra territoriale"

Nel capoluogo abitano sempre più over 65 nonché 43 ultracentenari

La Giornata mondiale del malato : "A Pavia serve il geriatra territoriale"

La Giornata mondiale del malato : "A Pavia serve il geriatra territoriale"

Servizi innovativi per occuparsi dell’anziano a casa, senza trasferimento in una struttura residenziale, ma anche un approccio diverso nei confronti del malato. I temi sono stati al centro dell’incontro “Società, famiglia, malato: problemi e proposte“ a Palazzo vescovile per la Giornata mondiale del malato.

"In Arabia Saudita – ha detto Giovanni Ricevuto dell’Università di Pavia, tra gli organizzatori del dibattito – esiste il geriatra territoriale, da noi no. Abbiamo le case di comunità, che così come sono non funzionano". Come è emerso da una ricerca effettuata da Unitre, gli anziani si lamentano delle lunghe attese per accedere a una prestazione ospedaliera e vorrebbero contare sul loro medico di famiglia sette giorni su sette.

"Oggi – ha aggiunto Ricevuti – gli ambulatori medici sono tutti studi associati, potrebbe essere garantita una turnazione in modo da diventare punto di riferimento. Un po’ come accade con i farmacisti, che si trovano sempre". A Pavia aumenta la popolazione anziana. Negli ultimi vent’anni i residenti con più di 65 anni sono aumentati di due punti percentuali. Al 1° gennaio 2023 gli ultracentenari erano 43 (37 donne e 6 uomini). Ed è facile che con l’età aumentino anche i problemi di salute.

"Non possiamo lasciarli soli", ha detto il vescovo Corrado Sanguineti. Curare il malato e non la malattia dovrebbe essere il faro che guida i professionisti. "Quando un infermiere entra in casa – ha proseguito Karin Keller della Cooperativa sociale – deve entrare in sintonia con tutta la casa". In ospedale invece "devono poter tornare i volontari anche se l’emergenza Covid è rientrata", ha sottolineato Ruggero Rizzini, infermiere del San Matteo.

Pavia è una città solidale dove, grazie alle donazioni all’Azienda servizi alla persona, sono stati sostituiti 120 letti elettrici. "I giovani hanno voglia di impegnarsi con gli anziani", ha rimarcato don Davide Taccani, geriatra e sacerdote. "Peccato che talvolta – ha concluso Maurizio Niutta, direttore generale di Asp – quando si supera il test d’ingresso si debba andare in un ateneo lontano e non sempre è possibile".

M.M.