di Umberto Zanichelli
È spirata la mattina del suo compleanno. Proprio ieri Pinuccia Contin ha compiuto 64 anni. Era stata ricoverata in condizioni disperate al San Matteo sabato pomeriggio dopo che i soccorritori, allertati da alcuni parenti, l’avevano ritrovata a letto con un colpo di Smith&Wesson 357 Magnum alla testa.
Accanto a lei il marito, Mauro Casazza, 67 anni, parrucchiere in pensione: era stato lui a premere il grilletto da distanza ravvicinata e poi, convinto di avere ucciso la moglie, ha rivolto l’arma verso di sé e ha fatto ancora fuoco. Un colpo alla tempia che non gli ha lasciato scampo.
Pinuccia Contin ha invece lottato tra la vita e la morte per cinque giorni anche se i medici della Rianimazione avevano ben chiaro che per lei non c’era più nulla da fare. La tragedia, secondo le prime indagini dei carabinieri della Compagnia di Vigevano, sarebbe legata a uno stato depressivo del marito che tuttavia nessuno aveva mai pensato potesse essere tanto grave da portare a un epilogo così efferato. L’arma con cui è stato consumato l’omicidio-suicidio era regolarmente detenuta dall’ex parrucchiere per tiro sportivo.
I due coniugi, che non avevano figli, vivevano nella villetta di via Pisacane dove si è consumata la tragedia. A dare l’allarme sono stati alcuni parenti che, non vedendoli per tutto il giorno, si erano preoccupati ed erano andati a sincerarsi delle loro condizioni. La porta di casa era socchiusa, forse volutamente; marito e moglie erano in camera da letto. Forse Casazza ha sparato alla moglie mentre quest’ultima dormiva e non si è accorta di nulla. Il proiettile, che l’ha raggiunta alla testa, non è fuoriuscito, provocando danni irreversibili.
Mauro Casazza, conosciutissimo in paese, non ha lasciato messaggi per spiegare l’accaduto, forse dovuto appunto a uno stato depressivo ingigantito dal fatto che la moglie non godesse di buona salute.