La compagna del commerciante: in aula guarderò Barbara negli occhi

La criminologa Bruzzone: "Criscuolo aveva sottovalutato l’incarico di sistemare l’ex marito e il cadavere andava cercato meglio"

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"Sapere che Barbara Pasetti rimarrà in carcere, mi fa tirare un sospiro di sollievo". Vittoria Alyeksyeyeva, 52 anni, compagna di Luigi Criscuolo non è rimasta sorpresa dall’accusa di omicidio aggravato. Fin dal giorno della scomparsa del 60enne aveva detto agli inquirenti che il compagno aveva preso l’impegno di proteggere una donna di Calignano che lavorava come fisioterapista e aveva anche consegnato i biglietti da visita di Barbara Pasetti. "Ora aspettiamo il rinvio a giudizio - aggiunge - e vorrei vederla al processo. Mi piacerebbe guardare Barbara negli occhi. Sono molto empatica, credo di poter capire che cosa prova, come vive adesso che ha tolto un padre ai suoi figli".

Dal momento del ritrovamento del cadavere a quello dell’arresto, Vittoria e Stefania, la ragazza che ha avuto da Gigi, che ha 20 anni hanno avuto paura. "Adesso non abbiamo più timore che qualcuno possa farci del male - prosegue -, ma Stefania, che era innamorata del suo papà un’esperienza simile non la dimenticherà. Siamo seguite dagli specialisti". Sembra che Gigi avesse preso un acconto sui 10mila euro pattuiti per "dare una lezione" a Toffano, ma Vittoria che in casa non ha mai visto una pistola, sostiene anche che il compagno non abbia preso ingenti somme. "Magari qualche 100 euro sì - fa notare -, non certo 10mila. Gigi quando aveva dei soldi in tasca li faceva sventolare, non abbiamo mai cambiato vita. Con il Covid avevamo perso il lavoro e stavamo attenti, l’estate scorsa non abbiamo fatto un giorno di vacanza, siamo andati a mangiare fuori soltanto due volte e a pranzo. I soldi servivano per pagare le bollette". Chi ha sempre sostenuto che Barbara Pasetti abbia fatto tutto da sola è Roberta Bruzzone, che affianca Yuri Lissandrin nell’assistere i figli di Gigi. "Credo che Gigi avesse sottovalutato l’incarico - dice Bruzzone -, quando si è accorto che a Barbara non sarebbe bastato spaventare l’ex marito, si è tirato indietro ed è accaduta la tragedia. Poi, con lucidità ha messo in atto il suo piano pieno di macroscopici errori perché ha lasciato tracce ovunque e si è tenuta l’arma che ha nascosto in un vano in casa con i proiettili".

Dalle ipotesi formulate dalla Procura, la 40enne avrebbe voluto coinvolgere Ramon Christian Pisciotta, un amico di Gigi. "Lui era il capro espiatorio - aggiunge la criminologa -, se avesse accettato di andare a casa di Barbara, si sarebbe ritrovato invischiato in una bruttissima storia, la responsablità dell’omicidio sarebbe ricaduta su di lui, l’uomo corpulento di cui Barbara parla in alcune interviste. Fortunatamente Ramon è stato scaltro, il cadavere invece doveva essere cercato meglio. Gigi non poteva essere salvato, ma poteva non rimanere all’aperto per oltre un mese. Con i capi d’imputazione che pendono sulla testa di Barbara Pasetti penso che venga condannata all’ergastolo". Chi si sente un sopravvissuto, invece è Gian Andrea Toffano che non avrebbe mai voluto leggere nero su bianco quanto già sapeva. Ora l’uomo pensa al figlio ed è preoccupato per le ferite che possano rimanere a un piccolo di 8 anni, che chiede sempre della mamma.

Manuela Marziani