La Cantina di Canneto verso la liquidazione

L’ultima parola spetterà al tribunale ma i soci non hanno dubbi: meglio chiudere. Decisione presa con un solo voto contrario

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di Pierangela Ravizza

Requiem per la storica (fondata nel 1961) Cantina Sociale di Canneto Pavese? L’ultima parola spetterà al Tribunale di Pavia, ma la decisione maturata, ieri, nel corso dell’assemblea dei soci non lascia spazio ad altre alternative per il futuro. È precisato a chiare lettere in un comunicato: "La scelta di rendere pubblica ed evidente la reale situazione economico-finanziaria della cantina senza trincerarsi dietro inutili giochi di parole o di numeri – viene evidenziato - ha determinato una concreta e proficua discussione nel corso della quale, all’esito di inevitabili e comprensibili sfoghi, sono state chiarite le strategie adottate dai vertici societari ponendo sul tavolo le alternative e le prospettive. La situazione della cantina è oggettiva ed è inutile vivere di illusioni o di falsi proclami in quanto l’attività ordinaria non permetterebbe di sanare le posizioni debitorie maturate pertanto si è optato per la decisione drastica di liquidare l’azienda e tutti i beni di proprietà della stessa comprese le quote della Cantina Valtenesi e Lugana Srl di Moniga (Bs)". Ancora più netta la spiegazione della soluzione adottata: "Anziché avvalersi della liquidazione coatta amministrativa, procedura conveniente per eventuali futuri acquirenti ma non certo per creditori e soci – si legge nella nota - l’amministrazione societaria ha deciso di avviare le operazioni necessarie per accedere al procedimento di sovraindebitamento, iter che, sotto il controllo di un gestore nominato dalla Camera di Commercio territorialmente competente e previa autorizzazione del Tribunale di Pavia, porterà alla cessione di tutti i beni di proprietà con attiva partecipazione degli amministratori e dei consulenti che opereranno, con l’unico scopo di ottenere il massimo risultato dalle compravendite realizzando acquisizioni in denaro compatibili con il valore commerciale anziché con quello di svendita fallimentare. È evidente che maggiori saranno le entrate e maggiori saranno le somme poste a disposizione dei creditori".

La drastica seppur sofferta decisione è stata approvata a larghissima maggioranza, con un solo voto contrario. La crisi della Cantina di Canneto (pare un’indebitamento di una decina di milioni) che, solo una decina di anni fa, aveva presentato un piano per acquisire la Cantina "La Versa" (poi inglobata in Terre d’Oltrepo) si era acuita dopo l’inchiesta giudiziaria scattata nel gennaio di due anni fa per la vendita di stock di vino “taroccato“. Oltre agli allora vertici della Cantina, compresi alcuni tecnici e consulenti, le indagini avevano coinvolto, anche una trentina di soci conferitori ai quali l’avviso di garanzia è stato recapitato poche settimane or sono.