REDAZIONE PAVIA

Infortunio sul lavoro, mozzato un dito: costretto a mentire per non perdere il posto

Gli ispettori del lavoro dell'Asl di Pavia hanno ricostruito la vicenda avvenuta un anno fa: ora l'operaio sta valutando di costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento danni.

Pronto soccorso

Pavia, 28 marzo 2017 - Un anno fa aveva perso una falange sul lavoro, per un incidente con un macchinario. Ma non lo aveva detto, per paura di perdere il posto. Adesso, dopo che è rimasto ugualmente a casa, l'uomo ha ammesso tutto e sta valutando di costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento danni.

A fare luce sulla vicenda, avvenuta in uno stabilimento nel Pavese, sono stati gli ispettori del lavoro dell'Asl di Pavia che hanno ricostruito quanto accaduto quel giorno. Una storia drammatica, quella dell'operaio di una cooperativa cui l'azienda aveva subappaltato la confezione di marchi di lusso di abbigliamento. Pare che agli operai venisse chiesto di bypassare le procedure di sicurezza, per accelerare i tempi di lavoro, e così la mano dell'uomo era finita dentro un macchinario e l'operaio aveva perso un pezzo del dito medio della mano sinistra. Il caporeparto aveva cercato di medicarlo sul posto ma l'incidente era molto grave, tanto da richiedere il trasporto al Pronto soccorso. A questo punto, il responsabile dello stabilimento avrebbe fatto pressioni sull'infortunato affinché mentisse, raccontando che l'incidente era avvenuto a macchine spente. E così l'uomo ha fatto, temendo di perdere il lavoro.

Lavoro che comunque ha perso, dato che l'azienda ha revocato l'appalto alla cooperativa. E adesso, ora che gli ispettori del lavoro dell'Asl di Pavia hanno ricostruito la vicenda, il lavoratore sta valutando l'ipotesi di chiedere i danni.