MANUELA MARZIANI
Cronaca

Incontro sulla Palestina. L’Università nega l’aula del 400: "Censura mascherata"

Secondo l’ateneo di Pavia mancava il contraddittorio all’iniziativa della Rete antifascista. Gli organizzatori: "Il pluralismo è garantito dalla possibilità di intervento del pubblico".

È diventato un "appello per la libertà di critica a Israele nell’Università di Pavia" il rifiuto dei vertici dell’Università alla Rete antifascista che chiedeva di utilizzare l’aula del 400 per un’iniziativa pubblica sulla Palestina. "Da oltre un mese organizziamo iniziative sul tema per capire e informare – ha detto Silvia Garzena della Rete antifascista –. Abbiamo presentato un libro di ricette palestinesi e, alla presenza del regista, abbiamo proiettato un film che raccontava le storie vere di alcune famiglie. Intendiamo far conoscere la storia di un popolo diventato un bersaglio". Su proposta del Coordinamento per il diritto allo studio, in aprile era stata chiesta un’aula per il 16 maggio per “Palestina. Storia di un popolo e della sua resistenza“, che prevedeva l’intervento di Khader Tamimi, presidente della Comunità palestinese della Lombardia.

"L’Università ha dapprima temporeggiato – ha aggiunto Garzena – poi ha chiesto alcuni chiarimenti, infine il 7 maggio ci ha negato l’utilizzo per due motivazioni: l’assenza di pluralismo e la mancanza di scientificità dei relatori. Entrambe le motivazioni sono palesemente censorie e illegittime. Il pluralismo è garantito dalla possibilità di intervento del pubblico, che è per definizione sottratto a una preventiva valutazione di schieramento da parte degli organizzatori. Quanto alla mancanza di scientificità non sta in piedi, l’incontro non fa parte dell’offerta formativa dell’Università. Siamo certi che la testimonianza di chi ha vissuto il dramma dell’occupazione palestinese (condannato decine di volte dall’Onu) abbia un altissimo valore".

Secondo l’ateneo, in base al regolamente gli spazi non possono essere concessi per manifestazioni religiose, di partiti e movimenti politici.

"Non è una manifestazione politica, ma occasione di dibattito e approfondimento – ha proseguito l’avvocata –. Quanto ai politici spesso sono stati invitati a incontri e manifestazioni in Università". A partire dagli Stati Uniti però nelle Università si stanno diffondendo numerose proteste. "Se movimenti simili dovessero svilupparsi a Pavia, sarà importante che l’ateneo si ponga in un atteggiamento di ascolto e rispetto" ha concluso Garzena, annunciando che il dibattito si terrà alle 20,45 di giovedì 16 in piazza Da Vinci.