Il volontario vigevanese "Io, nell’inferno del fango"

Marco Bonacina è a Forlì con la Croce Rossa: sembra uno scenario di guerra "I romagnoli hanno grande dignità e non si sono fermati a commiserarsi".

Il volontario vigevanese  "Io, nell’inferno del fango"

Il volontario vigevanese "Io, nell’inferno del fango"

di Umberto Zanichelli

"È una terra devastata ma, e non è retorica, ha una forza incredibile". Marco Bonacina, 46 anni, dal 1998 arruolato nella Croce Rossa, è l’unico vigevanese del nucleo della Croce Rossa di Pavia, coordinato da Gianluca Vicini, ad aver raggiunto le zone della Romagna devastate dall’alluvione. Al lavoro da qualche giorno, resterà in prima linea almeno sino al 4 giugno. "La situazione è drammatica – racconta – ora la priorità è smassare, perché con l’acqua è una battaglia persa. È capitato più volte di asciugare completamente alcune aree e ritrovarle allagate il giorno successivo: il terreno non drena più e ora il rischio concreto è che il fango si solidifichi creando conseguenze ancora più gravi". I nuclei della Cri, come quelli dell’esercito, della Protezione civile e dei vigili del fuoco sono acquartierati nella zona della Fiera di Forlì. "Lo spettacolo che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno è terribile – racconta ancora Bonacina che ha prestato la sua opera di soccorso nelle più gravi calamità italiane degli ultimi due decenni – mobili, detriti, tutto ammassato in strada che deve essere smaltito prima possibile. Sopra di noi sono impegnati 16 elicotteri, sembra uno scenario di guerra. In questi giorni siamo impegnati in via Bologna, la strada principale di Forlì, una delle più colpite".

La differenza più grande tra queste e le emergenze precedenti, in particolare i terremoti, è l’aver lasciato "le porte aperte" ai civili. "C’è una solidarietà straordinaria – sottolinea ancora Bonacina – in ogni angolo lavorano ragazzi che prestano il loro aiuto volontariamente con una abnegazione commovente. L’altro giorno è arrivato un ragazzo con un solo braccio: ha preso la pala e si è messo al lavoro. Sono scene che toccano nel profondo, così come la grande dignità dei romagnoli che non si sono fermati un attimo a commiserarsi ma si sono messi subito al lavoro. Dopo un intervento dei giorni scorsi il padrone di casa ci ha chiesto come poterci rintracciare: "Tra tre mesi siete tutti invitati qui per una grigliata". Certo abbiamo trovato anche persone allo stremo delle forze. L’assenza di elettricità sta diventando un problema e l’acqua scarseggia. In alcuni centri non si potrà intervenire prima di un mese...".