Il serpentone di trecento trattori: "La Lomellina al fianco del Paese"

Mortara paralizzata dal corteo di Coldiretti, Confagricoltura e Cia

Il serpentone di trecento trattori: "La Lomellina al fianco del Paese"

Il serpentone di trecento trattori: "La Lomellina al fianco del Paese"

Traffico in tilt ieri mattina per l’annunciata protesta degli agricoltori lomellini iscritti a Coldiretti, Confagricoltura e Cia. "La nostra protesta è quella dei colleghi di tutto il Paese – spiegano gli organizzatori – per quella che è la situazione in tutta Europa". Gli operatori del settore chiedono l’abbattimento dei costi di produzione, la difesa dei prodotti Made in Italy e una più equa ridistribuzione del reddito lungo la filiera oltre alla revisione della Pac, la Politica agricola comune. Ieri mattina i trattori, oltre trecento, si sono ritrovati a partire dalle 9 sul piazzale del cimitero di Mortara, alla periferia della città: l’area era già presidiata dal primo mattino da Polizia stradale, polizia di Stato, carabinieri e Polizia locale.

Il lungo serpentone si è quindi mosso lungo la Statale 494 che costeggia l’abitato per poi entrare in città percorrendo con un numero ridotto di mezzi alcune vie sino al municipio. "I costi di produzione e la concorrenza scorretta – spiega Carlo Besostri di Mede, organizzatore della protesta lomellina – chiedono che vengano attuate soluzioni che possano salvaguardare la produzione nazionale prevedendo al tempo stesso un controllo molto stretto sulle derrate alimentari che provengono da Paesi che non rispettano le nostre normative fitosanitarie".

Tra le richieste degli agricoltori c’è anche l’introduzione di dazi doganali che possano compensare la concorrenza dei Paesi non Ue, che possono contare su un diverso e più accondiscendente sistema in materia di costi del lavoro, protocolli sanitari e sicurezza sul lavoro. Sul tavolo insomma non ci sono solo le esigenze specifiche degli agricoltori ma anche la tutela della produzione Made in Italy e di riflesso della salute dei consumatori finali.

Gli agricoltori mortaresi chiedono anche una nuova regolamentazione sull’etichettatura, con un marchio che confermi che il prodotto è italiano al 100 per cento e la cancellazione dell’obbligo di non coltivazione del 4% dei terreni. La manifestazione si è chiusa intorno alle 18.

Umberto Zanichelli