Il San Matteo a processo in doppia veste

PAVIA

Processo Elekta, alla sbarra 26 imputati accusati a vario titolo di associazione a delinquere e turbativa d’asta per aggiudicarsi appalti. La multinazionale svedese con sede ad Agrate Brianza, specializzata nella fornitura di macchinari per la cura del cancro, è costituita parte civile insieme al San Matteo e altre aziende ospedaliere. Ma la Fondazione Irccs Policlinico di Pavia compare anche nella lista dei manager alla sbarra, con i colleghi dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e di altre strutture pubbliche in Italia.

A fare partire l’inchiesta, una email che parlava di accordi con i manager Elekta per una gara d’appalto da 2 milioni dell’Istituto nazionale dei tumori per un acceleratore lineare per radioterapia, trovata da uno dei responsabili della gara. Un’indagine poi arrivata per competenza sul tavolo della Procura di Monza. Secondo l’accusa l’azienda agratese era in grado di presentare offerte “perfette“ circa i requisiti tecnici richiesti per le forniture degli apparecchi medici quindi, anche se non erano le più vantaggiose economicamente, riuscivano a sbaragliare la concorrenza. Nessuna prova di tangenti, infatti l’accusa di corruzione non è contestata, bensì un sistema di “ricompense“ sotto forma di borse di studio e inviti ai convegni.