MANUELA MARZIANI
Cronaca

Il climatizzatore finisce ko Capannone forno, postini in rivolta

Gli addetti hanno abbandonato le lavorazioni. La Cisl: guasto che si ripete ciclicamente, urge risolvere

Il climatizzatore finisce ko Capannone forno, postini in rivolta

di Manuela Marziani

Temperature troppo elevate a causa di un problema al climatizzatore e il centro di smistamento di Poste Italiane di viale Brambilla ieri si è fermato. Era praticamente impossibile lavorare quando alle 4,30 nel momento in cui è partito il primo turno all’interno c’erano 34 gradi e all’esterno 26 con un tasso di umidità molto elevato che rendeva quasi inutile aprire le finestre. "Abbiamo chiamato Ats - ha spiegato Matteo Zucca di Slp Cisl -, sono usciti alcuni addetti a effettuare le verifiche prima di stendere un verbale". Non è la prima volta che nel luogo in cui lavorano una settantina di persone per ciascun turno e viene smistata tutta la corrispondenza diretta alla provincia si verificano problemi all’impianto di condizionamento. "È un problema storico - ha aggiunto Zucca -, negli anni abbiamo chiesto di effettuare degli interventi strutturali che sono stati fatti, ma non sono stati sufficienti". Il capannone costruito negli anni Sessanta ha soffitti alti 5 o 6 metri con la copertura in lamiera e vetrate che rendono l’ambiente una serra quando entra la luce del sole. "Nel centro di smistamento della corrispondenza - ha proseguito Matteo Zucca - il portalettere non arriva soltanto per prendere la posta da consegnare. Si ferma anche 2 o 3 prima di uscire per il recapito, mentre gli applicati che si occupano dello smistamento stanno anche 7 ore all’interno e 7 ore a lavorare con 34 gradi destinati ad aumentare non si rimanere. Ci sono lavoratori che hanno delle patologie e che rischiano di risentirne a livello fisico per colpa del caldo".

Ieri mattina qualcuno ha resistito e ha prestato servizio andando fuori a "prendere aria" di tanto in tanto, mentre altri sono stati costretti ad uscire fermandosi nel piazzale all’ombra dove, nonostante le alte temperature, la situazione era più accettabile. Il problema è stato immediatamente presentato all’azienda che ha promesso un intervento molto rapido. "Speriamo che questa volta l’intervento sia risolutivo - ha rimarcato il sindacalista di Slp Cisl - perché il guasto si ripete ciclicamente. Di solito in viale Brambilla si lavora con 28-29 gradi, quando fuori ce ne son 42 come è capitato mercoledì, diventa davvero improponibile". Ieri pomeriggio i tecnici dell’azienda sono immediatamente intervenuti e l’impianto ha ripreso a funzionare. Alle 7 di questa mattina si verificherà se continuerà a raffreddare l’ambiente, in alternativa i sindacati hanno chiesto la consegna di condizionatori portatili o ventilatori in modo da consentire a tutti i lavoratori di operare.