I palloni della discordia. Il Tar sta con il Comune:: "Coperture da togliere"

La sentenza giudica legittimo l’ordine di rimuovere i tendoni stagionali. L’Oltrepò Tennis Academy: così d’inverno finiremo per chiudere.

I palloni della discordia. Il Tar sta con il Comune:: "Coperture da togliere"

I palloni della discordia. Il Tar sta con il Comune:: "Coperture da togliere"

I palloni della discordia. Sono quelli che l’Oltrepò Tennis Academy, nata con l’idea di realizzare un complesso sportivo che fungesse da polo attrattivo di tutto il territorio circostante, ha posato sui campi da tennis in terra battuta e sul campo da padel del centro sorto nel 2017 sull’area del vecchio polo sportivo, da anni inutilizzato. "Ottenuta la disponibilità dell’area che il Comune ha venduto – sostengono dalla direzione del centro Ota – con un investimento di alcuni milioni, senza un euro chiesto a nessuno, è nato il centro. Tutto è cambiato nell’ottobre 2021, quando il Comune ha per la prima volta tentato di impedirci di far valere le norme sulle opere stagionali per poi, nel maggio 2022, bocciare le coperture anche quando abbiamo presentato la richiesta di permesso di costruire".

La sentenza del Tar appena pronunciata ha giudicato legittimo l’ordine del Comune di Codevilla di rimuovere le coperture invernali, confermando l’interpretazione secondo cui le regole sull’edilizia libera non si potrebbero applicare all’area, con la conseguenza che le coperture dei campi esterni, per quanto stagionali, dovrebbero essere autorizzate al pari di un vero e proprio edificio. E così i palloni ora finiscono al centro della campagna elettorale. Da un lato il sindaco uscente Marco Dapiaggi, che si ricandida, definisce la battaglia legale "una vittoria per Codevilla". Mentre l’antagonista Gianni Bruno replica: "L’Amministrazione uscente ha combattuto non per portare imprese e investimenti ma per costruire steccati e alimentare un clima di oppressione".

L’Oltrepò Tennis Academy aggiunge: "Si è preferito metterci all’angolo, ponendoci di fronte alla scelta tra una pesantissima penalizzazione, interpretabile come la volontà di farci chiudere, o difendere i nostri diritti in Tribunale con elevati costi a carico della comunità: il Comune, che ha mille abitanti, ha finora “bruciato“ più di 70mila euro in spese legali. Il risultato, quale che sia il responso del Consiglio di Stato, che potrebbe arrivare tra qualche anno, sarà il ridimensionamento del nostro centro sportivo che d’inverno si troverà a disporre di soli tre campi coperti a fronte di centinaia di atleti che frequentano la struttura anche grazie ai numerosi tornei organizzati, essendo il nostro un centro accreditato federale. A chi giova tutto questo? È una sconfitta per il Comune".

Manuela Marziani