STEFANO ZANETTE
Cronaca

"Ha ammesso le sue colpe Ma non sa spiegare perché"

Convalidato il fermo dell’allievo Oss che ha colpito l’86enne ricoverato alla Maugeri

Gli accertamenti alla Maugeri

Gli accertamenti alla Maugeri

di Stefano Zanette

Ha risposto alle domande del Gip, che ha convalidato il fermo e confermato la custodia cautelare in carcere. Simone Gabban, 36enne allievo operatore socio sanitario, assistito dall’avvocato d’ufficio Alessandro Cignoli, resta dunque a Torre del Gallo, dove ieri mattina è stato interrogato nell’udienza di convalida del fermo, eseguito dalla polizia la mattina della vigilia di Natale, per il tentato omicidio di lunedì ai danni dell’86enne ricoverato all’Istituto Maugeri di Pavia. "Ha ammesso di aver commesso il fatto contestato - riferisce l’avvocato Cignoli - anche se non ha fornito alcuna motivazione del gesto. Ha chiesto le condizioni dell’anziano ferito, con l’intenzione di scusarsi. Mi è parso in condizioni meno confusionali di quando lo avevo visto la prima volta, ma ci sono aspetti della vicenda che non è stato in grado di chiarire. E che mi pare che potranno essere chiariti solo da una perizia psichiatrica, al momento non ancora richiesta, ma per la quale mi voglio confrontare con il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta".

Il 36enne avrebbe infatti solo ammesso di aver colpito l’anziano perché in quel momento lo vedeva come "un nemico", senza peraltro saper spiegare né il gesto né la motivazione. Nessuna spiegazione è stata fornita neppure sulla fuga, che si è protratta per quasi 3 giorni, nei quali pare che il 36enne abbia solo vagato senza meta fino a quando è stato rintracciato dalla polizia, grazie alla telefonata fatta a una sua amica in Sicilia, da un telefono che si era fatto prestare in un ufficio postale a Sesto San Giovanni. Ieri dalla Squadra Mobile della Questura di Pavia, in alternativa alla preannunciata conferenza stampa, è stato diramato un comunicato stampa nel quale sono state di fatto confermate le indiscrezioni trapelate sulla cattura. "Le incessanti indagini - riferisce la nota stampa - hanno consentito di rintracciare l’autore del tentato omicidio mentre si trovava all’interno di un ufficio postale di Sesto San Giovanni, dove gli operatori della Squadra Mobile di Pavia, in contatto con la responsabile, facevano intervenire un equipaggio della Squadra Volante del locale Commissariato che, recatosi sul posto, provvedeva a trattenere il soggetto". La sua fuga è stata la motivazione per la quale il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Ma l’assurda vicenda resta con tanti aspetti che devono ancora essere chiariti.