Giovanni Piccolo, morto nel rudere a fuoco: Pavia gli dà l’ultimo saluto. Funerale con il vescovo

Tantissime persone hanno voluto contribuire a rendere possibili le esequie dell’ex muratore diventato clochard

Giovanni Piccolo

Giovanni Piccolo

Pavia – A quasi un mese da quando è stato trovato senza vita nel rifugio di fortuna andato a fuoco, si potranno celebrare i funerali di Giovanni Piccolo, il clochard di 66 anni che si riparava in un rudere vicino al Ticino. Oltre ai parenti, sono la Mensa del povero, la Caritas, la Ronda della carità e tutti i volontari che lo hanno conosciuto ad annunciare che le esequie si terranno alle 10 di domani, venerdì 19 maggio, nella cappella del Sacro Cuore alla presenza del vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti.

"Tantissime persone hanno chiesto di dare un contributo per il funerale – spiega il parroco don Franco Tassone, che conosceva l’uomo da quando era responsabile della Casa del giovane – Era un bravissimo muratore, che ha lavorato fino a qualche anno fa". Originario di Voghera, Giovanni dopo aver perso il lavoro si era trovato in difficoltà. In base a un provvedimento del Tribunale lui e la compagna erano decaduti della responsabilità genitoriale. Un dolore molto profondo, tanto che non passava inosservata la coppia in giro con un passeggino e dentro una bambola. Poi la notte dormivano dove capitava, anche nelle cabine telefoniche. "Credo che dovunque lui sia, adesso si starà guardando intorno per vedere cosa recuperare", aggiunge Anna Bruni, impegnata nel volontariato. Perché Giovanni era diventato un accumulatore seriale. "Riempiva i posti con tutto quello che trovava in giro – aggiunge il parroco – La baracca dove si trovava era rigurgitante di oggetti che ne hanno agevolato la combustione".

E la scorsa settimana un altro uomo che viveva in auto in un parcheggio si è fatto esplodere con le bombole del gas che usava per cucinare. Due casi di cui si è parlato anche in Consiglio comunale. La consigliera Alice Moggi (Pavia a colori) ha chiesto di puntualizzare quali servizi Pavia offra a queste persone. "Giovanni alcune volte accettava l’ospitalità del dormitorio – ha risposto l’assessore ai Servizi sociali Anna Zucconi – ma dopo pochi giorni usciva". Eppure i posti al dormitorio San Carlo ci sono. "Venti letti disponibili, in inverno 24 che possono arrivare a 26 – aggiunge Zucconi – Attualmente ci sono sei posti letto, che da giugno saranno 8". La possibilità di ospitare chi è in difficoltà quindi non manca, funziona anche la rete per intercettare chi ha bisogno d’aiuto, ma occorre rispettare le regole che vengono imposte.