Minacce, lettere e foto del corpo: i killer di Gigi Bici vogliono il bottino

L’omicidio Criscuolo e il pressing della gang su chi lo ha trovato e sui familiari. L’ombra della maxi-rapina

Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Pavia, 28 dicembre 2021 - Dubbi, interrogativi e tanti timori aleggiano ancora attorno alla morte di Luigi Criscuolo, alias Gigi Bici. Anche nei giorni di festa gli inquirenti hanno continuato a lavorare nella speranza di riuscire al più presto a dare un nome e un cognome agli assassini dell’ex commerciante di biciclette di Pavia. "Giustizia" questo chiedono i figli del 60enne, che fino all’ultimo istante hanno sperato di poter riabbracciare quel "papà speciale" e invece hanno scoperto poco prima di Natale che era stato barbaramente ucciso. Ma perché il commerciante è stato prima sequestrato e poi assassinato fino a far ritrovare il corpo davanti al cancello di una casa di Calignano, una frazione di Cura Carpignano?

A fare la differenza potrebbero essere i particolari. A cominciare dai rapporti tra Gigi Bici e Barbara Pasetti, la mamma del bambino che, tirando una pallonata ha fatto scoprire il cadavere. "Mi hanno citofonato per farmelo ritrovare – ha detto Pasetti -, volevano avere la certezza che lo trovassimo. Per questo non hanno voluto lasciarlo in un campo. Ma io non conoscevo Luigi Criscuolo e la sua famiglia. Non c’entro niente con questa storia".

Eppure è stata coinvolta e dal 20 dicembre, giorno del ritrovamento del cadavere, la donna e la sua famiglia non vivono più. "Ho paura – ha ammesso la mamma –. Dal momento in cui ho scoperto che era stato messo un cadavere davanti al mio cancello, chiunque mi citofoni o mi guardi mi intimorisce, non so chi io abbia di fronte". Perché sono state ripetute le scampanellate che la donna ha ricevuto. La prima è arrivata lunedì mattina quando qualcuno l’ha avvisata che "c’era qualcosa davanti alla sua porta". Un’affermazione alla quale la donna non ha dato peso finché il figlio non ha trovato il cadavere. "Mio figlio si sogna la notte quello che ha visto – ha aggiunto la mamma – e questo è quello che mi fa più male". Poi sempre lei ha trovato nella cassetta della posta una foto dell’uomo scattata mentre già si trovava a Calignano e una lettera anonima per spiegare il delitto.

Un regolamento di conti, questo sarebbe il movente. Gigi Bici attraverso le sue conoscenze avrebbe dovuto piazzare il bottino di una rapina messa a segno in Oltrepo, ma non lo avrebbe fatto. L’8 novembre, giorno della scomparsa, avrebbe dovuto restituire la refurtiva, però si sarebbe presentato all’appuntamento senza gioielli e denaro. Uno sgarro pagato con un colpo di pistola in pieno volto. Intanto in città molti ricordano Gigi Bici come un uomo generoso che, soprattutto ai bambini regalava i pezzi di ricambio per riparare le loro bici.