UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Schianto a Gambolò, morto giovane arbitro: "Alberto era un ragazzo d'oro"

Incidente sulla circonvallazione. Grave anche il fratello

Alberto Piccolini

Gambolò (Pavia) - Non ce l’ha fatta Alberto Piccolini, il 22enne di Gambolò rimasto coinvolto col fratello Alessandro di 18 anni, ricoverato a Rozzano in prognosi riservata all’Humanitas di Rozzano e altri tre amici in un terribile incidente, avvenuto domenica pomeriggio, lungo la provinciale 183 all’esterno dell’abitato del centro lomellino. Il giovane è stato dichiarato clinicamente morto e ieri pomeriggio si è proceduto all’espianto degli organi. Era al volante della sua Bmw 430 che ha urtato in fase di sorpasso un Suv Pajero che si trovava al centro della carreggiata in procinto di svoltare a sinistra. L’impatto è stato violentissimo. L’auto con a bordo i cinque ragazzi è finita contro il guard-rail dalla parte opposta, abbattendone una decina di metri e ruotando su stessa di 180 gradi finendo in un canale.

Ai soccorritori si è presentata una scena tremenda. Nell’abitacolo, poi aperto dai vigili del fuoco con le cesoie, erano rimasti i due fratelli e Y.A., 18 anni, che ne avrà per 40 giorni. S.F., 19 anni, è stato sbalzato dall’abitacolo e ha riportato l’amputazione del piede destro e di due dita di una mano e si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata al policlinico di Pavia. L’unico ad uscire illeso dal tremendo incidente è stato il 18enne M.S.. Nelle operazioni di soccorso è rimasto ferito anche un milite della Croce Rossa che ha riportato la frattura di una rotula. I feriti più gravi sono stati trasferiti all’ospedale con gli elisoccorsi di Milano e Bergamo. Alberto Piccolini aveva frequentato l’Itis “Caramuel“ di Vigevano, del quale sono studenti anche il fratello e altri due dei ragazzi feriti. "Bravissimi ragazzi – si limita a commentare il presidente Matteo Loria –. Siamo rimasti costernati". La vittima da alcuni anni era diventato arbitro di calcio. "Un ragazzo d’oro – lo ricorda Luca Battista, arbitro di lungo corso, che ha aiutato Alberto e Alessandro nei primi passi della carriera arbitrale, con la voce rotta dalla commozine – Lo avevano portato con me su alcuni campi “caldi“ per fargli vedere come dirigere, lui sempre così gentile e controllato. Non riesco ad accettare quello che è accaduto".