
Nuova spedizione
Pavia - Ha le valigie pronte un team di ricercatori del dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia. Partirà sabato dal porto di Kiel, in Germania, per la seconda spedizione nell’Oceano Atlantico, in particolare nella zona di frattura Charlie-Gibbs, tra le Azzorre e l’Islanda. La missione, condotta in collaborazione con l’Accademia russa delle scienze e finanziata dal ministero dell’Università e della ricerca (Miur) e dal Cnr, intende studiare le strutture oceaniche «megatransformi», ovvero quelle valli a 5000 metri di profondità che tagliano trasversalmente le dorsali, le catene di vulcani al centro degli oceani, per circa 350 chilometri. «Le due grosse fratture che si estendono dal Canada, a Ovest, e fino all’Europa, a Est, testimoniano che questa struttura era attiva prima dell’apertura dell’Oceano Atlantico 80 milioni di anni fa - ha spiegato il professor Alessio Sanfilippo del dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente, che è a capo delle operazioni di campionamento del materiale roccioso che verrà dragato dal fondale -. Questo studio ci aiuterà a comprendere meglio i meccanismi di formazione della crosta oceanica e dell’apertura dell’oceano in questa zona complessa e ancora poco conosciuta dell’Atlantico».
La Charlie-Gibbs Fracture Zone è stata investigata per la prima volta dai geologi pavesi nell’ottobre scorso in una spedizione che ha consentito di mappare ad alta risoluzione la zona e di campionare il fondale, analizzando i complessi processi tettonici coinvolti nella formazione della crosta oceanica. A meno di un anno di distanza gli scienziati tornano a altri studi su valli e rocce. «Stimiamo di campionare nuove rocce della crosta oceanica profonda (i «gabbri») e del mantello esumati durante l’espansione del fondale - ha aggiunto l’assegnista di ricerca Carlotta Ferrando -; nuovi basalti con vetro fresco e rocce di mantello affioranti lungo i segmenti di dorsale da 48° N a 53° N». «Inoltre, indagini geofisiche tramite l’acquisizione di profili sismici ci consentiranno di ricostruire la struttura verticale della crosta nella zona di Charlie-Gibbs» hanno rimarcato i ricercatori del dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente. Il gruppo di ricerca viaggerà a bordo della nave oceanografica Akademik Sergey Vavilov, l’ammiraglia della flotta dell’Accademia russa delle scienze. A completare l’equipaggi ci saranno la dottoranda Camilla Sani e l’assegnista di ricerca Valentin Basch, entrambi attivi al dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia. Accanto a loro a bordo ci saranno anche scienziati del Cnr e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.