Fabio Campagnola, imprenditore ex calciatore ucciso in Brasile da poliziotto in pensione

Lite per futili motivi, arrestata la moglie dell'agente ritenuta complice. La sorella: "Vogliamo giustizia". Il 52enne aveva una gelateria ed era socio in alcuni locali, nel Pavese aveva giocato con Lomello, Robbio e Sartirana

Marechal Deodoro (Brasile), 4 gennaio 2023 - L'imprenditore italiano Fabio Campagnola, 52enne, è stata ucciso ieri con colpi di pistola a Marechal Deodoro, nello Stato brasiliano dell'Alagoas. L'omicidio dopo una discussione davanti alla gelateria di proprietà dell'italiano. Campagnola era proprietario dal 2013 del locale Il Meneghino, a Francês, ed era anche socio da tre anni dello snack bar Pippos snack and meals, a Ponta Verde. Campagnola era originario di Casale Monferrato (Alessandria) e, in particolare, di frazione Casale Popolo. Era padre di due figli: uno adulto, che non vivrebbe in Brasile, e uno di 7 anni, avuto dalla relazione con una donna dello Stato di Alagoas. A sparargli, secondo testimoni, un poliziotto in pensione. Arrestata, al momento, la moglie del militare, ritenuta complice. 

La lite per il carretto e gli spari

Secondo quanto riportato dai media brasiliani l'omicidio sarebbe maturato da un litigio per futili motivi (una discussione per il posizionamento di un carretto per la vendita ambulante di alimentari) avvenuto con un uomo proprio davanti alla gelateria. A sparare i colpi che hanno ucciso il casalese sarebbe stato un ufficiale di polizia militare in pensione. Sarebbe già stata arrestata sua moglie, ritenuta complice dell'omicidio. Inutili i tentativi dei sanitari accorsi sul posto di rianimare il monferrino, ferito a morte. Campagnola in Italia lascia la madre, la sorella e il fratello. La notizia della morte delll'uomo ha destato molta sensazione nella provincia di Alessandria. Campagnola era molto noto anche per i suoi trascorsi da calciatore dilettante. Era stato un prolifico attaccante di diverse squadre nell'alessandrino e anche della Lomellina

La rabbia della sorella

"Fabio e questo signore, questo assassino, avevano avuto un battibecco per un carrettino che quell'uomo voleva mettere davanti alla sua gelateria. Gli ha spiegato, tranquillamente, che non poteva. A quel punto si è alterato e gli ha sparato due volte: prima alla gamba e, una volta a terra, il colpo finale. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, inutilmente". È la ricostruzione di Cinzia Campagnola, sorella di Fabio. Nonostante la grande distanza, erano uniti, spiega. "Ci sentivamo almeno tre volte la settimana in videochiamata, anche via whatsapp - fa sapere la donna, che abita a Casale Popolo -. L'ultima, con l'altro mio fratello, il 31 dicembre per farci gli auguri di buon 2023".

"Vogliamo giustizia"

A Castagnola, il Brasile piaceva da sempre. "Ci era andato in vacanza una volta, poi era ritornato. A un certo punto, nonostante il lavoro in un negozio di abbigliamento per le organizzazioni di soccorso, ci ha confidato 'Io sto bene là, vorrei aprire una gelateria, un bar, qualcosa". Sul possibile rimpatrio della salma del 52enne, fratello e sorella fanno sapere di essere in partenza per il Sudamerica il più presto possibile: "Quando arriveremo là, con mia cognata e l'altro figlio decideremo insieme cosa fare. Vogliamo sia fatta giustizia. Che non dimentichino che hanno ammazzato mio fratello. Se lo merita".

Ex attaccante nel Pavese

Fabio Campagnola era una persona conosciuta anche in provincia di Pavia per la sua attività di calciatore dilettante. Nel suo ruolo di attaccante ha giocato in alcune società lomelline (Lomello, Robbio, Sartirana) nei campionati della Figc e poi anche nel torneo del Centro Sportivo Italiano, a Zeme, prima di trasferirsi in Brasile.