di Manuela Marziani
PAVIA
Procede l’iniziativa di recupero dell’area ex Neca. Un progetto partito 15 anni fa, modificato nel corso del tempo e che ora, su circa metà degli 80mila metri quadrati, vedrà sorgere uno studentato con 500 mini alloggi e social housing per chi utilizza le strutture sanitarie pavesi.
"L’area Neca risponderà alle vocazioni pavesi – ha detto il presidente della Fondazione banca del monte di Lombardia Mario Cera, che attraverso l’impresa strumentale Isan srl è proprietaria dell’area –: l’università dovrebbe aumentare ancora i propri iscritti e la sanità con la presenza del Cnao richiama molte persone da fuori regione".
L’ex Neca quindi sta muovendo i primi passi, ma per bonificare l’area sono stati necessari molti anni e milioni di euro: "Chissà se altri – ha aggiunto Cera, presentando il bilancio di esercizio 2022 chiuso con un patrimonio netto di euro 462.252.368, un avanzo di 10.095.757, un attivo stato patrimoniale di euro 502.447.066 valutato – riceveranno le stesse prescrizioni che sono state fatte alla Fondazione. Le aree dismesse a Pavia sono numerose e tutte presentano scorie di differente tipologia nel suolo". Oltre a quella che si occupa dell’ex Neca, la Fondazione ha un’altra impresa strumentale: polo logistico srl a Mortara. "Abbiamo raggiunto due accordi – ha proseguito il presidente, annunciando pure che il comitato d’indirizzo ha conferito per la prima volta a Pwc l’incarico di controllo contabile per il prossimo anno –: uno con la neocostituita società Kombi terminal di Mortara controllata dalla tedesca Kombiverker, che si occupa di trasporti in Europa, e un altro con Bonifiche ferraresi che avvierà un impianto fotovoltaico green. Non solo: oggi la strada Tromello-Mortara è sicura perché la Fondazione ci ha investito 8 milioni per sviluppare un territorio. Nessuno ha mai investito tanto per la collettività".
Accanto a questi impegni a inizio anno sono stati pure attivati due bandi, uno legato alla riqualificazione degli spazi urbani e un altro in ambito educativo-formativo. Per il primo sono stati erogati contributi a 30 enti, mentre per il secondo sono arrivate 56 domande. "Intendiamo sopperire al tema delle diseguaglianze – ha concluso Cera – tenendo aperte le scuole oltre l’orario e durante le vacanze; così si impegnano i ragazzi e si aiutano le famiglie più disagiate che non possono permettersi attività extrascolastiche".