Ex Metalplast da regno dei veleni a centro d’energia fotovoltaico

Nelle ambizioni del Comune un parco ecocompatibile. Intanto in frazione Garbana. procede la rimozione dei rifiuti

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di Umberto Zanichelli

Ribaltare completamente la situazione e fare di un’area attualmente in fase di bonifica addirittura un parco fotovoltaico. È l’ambizioso progetto allo studio da parte dell’Amministrazione comunale di Gambolò guidata Antonio Costantino, rieletto da poco. L’idea guarda lontanto, al termine delle operazioni di bonifica dell’area della ex-Metalplast della frazione Garbana, una delle pochissime aziende in Europa che recuperava l’alluminio accoppiato. Un settore che per molti anni ha funzionato benissimo, poi sono iniziati i problemi anche legati alla gestione dell’area, che si trova in una zona di campagna. L’azienda dopo alcuni passaggi di proprietà è fallita nel 2007 e da allora l’area, dove si trova ancora una cospicua quantità di rifiuti, è stata abbandonata a se stessa, diventando una discarica a cielo aperto.

Sino a quando l’Amministrazione comunale non si è mossa in direzione del recupero ambientale, ottenendo fondi dalla Regione. Grazie alle risorse a disposizione, a febbraio è stato avviato il primo lotto dell’intervento, per poco più di 600mila euro. Questa prima tranche, che dovrebbe esaurirsi entro la fine dell’anno, prevede la rimozione dei rifiuti, in particolare di ceneri, plastica e alluminio.

Lo step successivo sarà la bonifica vera e propria dell’area che, a pieno regime, trattava 100mila quintali di materiale all’anno e permetteva di recuperare tra i 20 ed i 30mila quintali di alluminio. Nelle settimane scorse si è reso necessario prevedere ulteriori 59mila euro per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti trovati nell’area.

Intanto però si studia come trasformare la ex-Metaplast in un parco fotovoltaico a disposizione dei cittadini. Sarebbe non solo un progetto importante in una fase storica come quella che stiamo attraversando ma anche una sorta di restituzione alla comunità di uno spazio che, in passato indicato come una delle fonti più importanti di inquinamento della zona, diventerebbe un centro di energia del tutto ecocompatibile.