Ex Fibronit, arriva il via libera per la bonifica: percorso semplificato e tempi brevi

La procedura di messa in sicurezza d’emergenza concessa dal Ministero consentirà di ridurre i tempi per l’abbattimento degli ultimi fabbricati

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L’ex Fibronit, la fabbrica dell’amianto già neutralizzato con il secondo lotto del piano di bonifica, potrà essere reso innocuo in tempi rapidi. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha infatti dato il via libera alla procedura di messa in sicurezza d’emergenza. In altri termini, l’ultima tranche dei lavori di bonifica potrà essere avviata adottando un percorso semplificato e riducendo i tempi di realizzazione. La procedura prevede l’abbattimento dei fabbricati ancora presenti nell’area utilizzando le risorse già stanziate dallo stesso Ministero per 16 milioni.

“Una notizia decisamente positiva – commenta il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – perché questa procedura consentirà, non appena ce ne saranno le condizioni, di far partire i lavori seguendo un iter più snello di quello ordinario". Però bisogna tener conto di un’altra situazione: "L’attuazione della messa in sicurezza d’emergenza è subordinata alle disposizioni della Procura di Pavia – evidenzia il primo cittadino – stante l’indagine ancora in corso e il conseguente provvedimento di sequestro del sito. A questo proposito voglio ribadire che, qualora gli indagati dovessero essere rinviati a giudizio, il Comune si costituirà parte civile".

L’area dell’ex Fibronit è sotto sequestro dal maggio 2022 a seguito di indagini su presunte irregolarità nelle procedure dei lavori di bonifica, che chiamano in causa alcune ditte. In attesa del via libera che seguirà il dissequestro, l’iter preliminare va avanti e il sindaco Riviezzi annuncia: "A settembre convocheremo un Tavolo tecnico con gli enti territoriali interessati, vale a dire la Regione, la Provincia, Arpa e Ats per aggiornarli sulla comunicazione ricevuta dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Intanto desidero ringraziare il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il direttore generale del Mase Giuseppe Lo Presti e l’onorevole Alessandro Cattaneo, il cui interessamento ha reso possibile l’incontro avvenuto a giugno".