REDAZIONE PAVIA

Estorsioni e riciclaggio. Tre arresti

Tre persone nel Pavese arrestate per estorsione, riciclaggio e altre accuse gravi. Indagini della Polizia e Guardia di Finanza di Alessandria. Sequestrate due società.

Tre persone nel Pavese arrestate per estorsione, riciclaggio e altre accuse gravi. Indagini della Polizia e Guardia di Finanza di Alessandria. Sequestrate due società.

Tre persone nel Pavese arrestate per estorsione, riciclaggio e altre accuse gravi. Indagini della Polizia e Guardia di Finanza di Alessandria. Sequestrate due società.

Tre persone che risiedono nel Pavese sono state arrestate nel corso di un’operazione congiunta di Polizia e Guardia di Finanza di Alessandria. I tre sono accusati a vario titolo di estorsione, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio, emissione di fatture false. Sequestrate anche due società. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Alessandria, hanno preso avvio da un potenziale episodio commesso da due fratelli – Ramon Christian Pisciotta, 47 anni, supertestimone nella vicenda di Gigi Bici – e Samuel, 35 anni, residenti a Rea Po – che si sarebbero impossessati di due aziende di Voghera con botte e minacce ai titolari. Le indagini si sono sviluppate anche mediante intercettazioni, approfondimenti di segnalazioni per operazioni sospette, servizi di osservazione, accertamenti bancari ed esame dati contenuti su un device in uso ad uno degli indagati. Accanto a questo, è emersa anche l’intestazione fittizia a un prestanome, da parte dei due fratelli, di una società attiva, tra l’altro, nel settore del recupero e smaltimento di batterie e metalli, operante senza rispetto delle normative di settore e senza aver adottato il previsto impianto contabile, che veniva utilizzata per riciclare o autoriciclare denaro che è confluito, dopo essere transitato sui rapporti societari, sui conti personali dei principali indagati. Sei complessivamente le persone coinvolte. Inoltre, accanto all’arresto dei tre pavesi che risultano i principali indagati, sono state sottoposte a sequestro preventivo due società e le relative aziende. In concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate diverse perquisizioni con rinvenimento di copiosa documentazione, allo stato ancora al vaglio degli inquirenti; i primi riscontri acquisiti paiono confermare l’impianto accusatorio.

M.M.