MA.MA.
Cronaca

Caso Eitan, procedura conclusa: adesso si attende solo il verdetto

Memorie finali depositate dai legali delle parti: la giudice ha due settimane per decidere sul futuro del piccolo

Aya Biran, zia paterna del piccolo sopravvissuto al centro ora di una contesa familiare

Pavia, 15 ottobre 2021 - Depositate dagli avvocati di Aya Biran Nirko, zia paterna del piccolo Eitan che ne detiene la tutela legale e da quelli del nonno materno Shmuel Peleg, le memorie conclusive relative al procedimento in corso davanti al tribunale della famiglia di Tel Aviv. Ora sarà la giudice Iris Ilotovich Segal a decidere se il bambino, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, dovrà continuare a vivere in Israele oppure dovrà tornare a Travacò Siccomario (Pavia), in casa degli zii paterni. La giudice ha due settimane per pronunciare il verdetto, ma può farlo anche prima informando l’Autorità centrale che in Israele è incaricata di sovrintendere alla Convezione dell’Aja sui minori. É stata la zia Aya a chiedere l’intervento del tribunale ritenendo che il nonno Shmuel avesse violato la Convenzione, perché il bambino è stato portato senza consenso in Israele da nonno Peleg, che in Italia è indagato per sequestro di persona.

Secondo i Biran si sarebbe trattato di un rapimento, mentre i nonni materni sostengono che il bambino dovrebbe vivere dove avrebbero voluto i genitori. Nel frattempo al Mottarone proseguono le manovre per il recupero del relitto della cabina numero 3 della funivia, precipitata lo scorso 23 maggio causando la morte di 14 persone.