Caso Eitan, è tira e molla anche in tv in attesa dell'udienza in Tribunale

Le due famiglie, materna e paterna, si contendono il ragazzino pure sul piccolo schermo

Il piccolo Eitan

Il piccolo Eitan

Pavia -  Mentre si avvicina l’udienza in cui domani il Tribunale per la famiglia di Tel Aviv deciderà se nel caso di Eitan si può applicare la Convenzione dell’Aja, tra la famiglia materna e quella paterna del bambino unico superstite della tragedia del Mottarone si alza la tensione. Uno scontro fatto anche di interviste televisive in cui vengono rivelati particolari sui passi compiuti dagli zii italiani e israeliani per il piccolo. La zia materna Gali Peleg, ad esempio, ha rivelato d’aver avviato in agosto le pratiche per l’adozione di Eitan; mentre la nonna Ester ha detto d’aver iscritto il nipotino a una scuola israeliana.

«Finalmente Eitan è felice e mangia – ha detto la nonna a una tv israeliana – Eitan vuole restare in Israele. Quando la zia paterna Aya gli ha chiesto se non gli mancassero le sue cugine, ha risposto di sì ma che può vederle qui. Perché la sua casa è in Israele, Eitan non è stato rapito, è stato riportato a casa". Aya Biran, la tutrice legale del bambino volata in Israele domenica e il marito Or Nirko che potrebbe raggiungerla in tempo per l’udienza di domani sostengono di non voler alimentare lo scontro "sulla pelle del bambino. Eitan ha già subìto traumi e una gravissima tragedia nella sua breve vita – sostengono gli zii paterni – ora deve soltanto essere curato e seguito al meglio". La famiglia del bambino che vive in Italia confida molto nell’udienza di domani e spera di poter rientrare con il bambino perché anche a Pavia, all’istituto delle Canossiane dove Amit e Tal, i genitori di Eitan lo avevano iscritto a gennaio, il bambino ha un banco pronto che lo aspetta per iniziare la prima elementare. E mentre in quella che nonna Ester definisce "una guerra", nella vicenda si inserisce l’associazione “Blue rose donna“ che a giugno aveva organizzato la partita benefica “Un abbraccio per Eitan“ e ieri è tornata in piazza con “Una Stella per Eitan“, progetto autorizzato da tempo per sensibilizzare i pavesi sulla storia di un bambino che Pavia ha in qualche modo adottato.

Intanto proseguono le indagini per far luce sulle cause e sulle responsabilità della tragedia del Mottarone. Ieri i periti hanno scattato centinaia di immagini ai due segmenti della fune, di circa 15 metri l’uno, prelevati la scorsa settimana. Lo scopo resta quello di stabilire perché la fune, composta da 114 fili d’acciaio, si sia spezzata troncando 14 vite.