
La casa circondariale di Torre del Gallo, dove erano già detenuti due degli uomini destinatari delle misure cautelari didposti dal giudice per le indagini preliminari
BRONI (Pavia)La località Colombera di Broni, nel gergo in codice tra spacciatori e clienti, era stata ribattezzata Colombia. Ma l’intenso traffico di cocaina è stato stroncato dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Stradella. Ieri mattina sono stati eseguiti quattro arresti, su misure cautelari disposte dal Gip, per le accuse di detenzione e spaccio continuato di stupefacenti in concorso. Gli arrestati, in carcere, sono Lahim Mehdi, 33enne, Issa Taouil, 29enne (residenti a Vigevano, già detenuti a Torre del Gallo), Mouhlis Mehdi, 42enne, e Morad Riahi, 38enne (residenti a Milano), tutti di nazionalità marocchina. Scattate anche le perquisizioni a carico di sei fiancheggiatori, residenti nelle province di Pavia, Milano, Novara e Avellino. E nel corso delle indagini era già finito sotto sequestro circa un chilo e mezzo di cocaina, in parte trovata interrata in un campo a Landriano usato come deposito. Un’attività iniziata dal 2020 e proseguita con altre indagini sempre del Nucleo operativo di Stradella.
All’inizio dello scorso dicembre i carabinieri avevano infatti già arrestato dieci persone, sette di nazionalità marocchina e tre egiziana, residenti a Vigevano, Parona e Milano, per i reati di detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, estorsione, ricettazione e lesioni personali aggravate in concorso. In quel caso le accuse riguardavano le aggressioni, tra cui il tentato omicidio nell’aprile del 2022 a Barbianello, per il controllo delle piazze dello spaccio, che è stato oggetto di altre indagini.
"Dalle attività tecniche e di intercettazione poste in essere e dai servizi compiuti – spiega la nota dei carabinieri diramata ieri – si è appurato infatti che nella zona indicata, ribattezzata dagli spacciatori e dagli acquirenti con l’appellativo di “Colombia“, fioriva un’intensa attività di spaccio che insisteva anche su altre zone limitrofe, anch’esse facenti parte del codice usato dagli acquirenti e dagli spacciatori e appellate “Xilopan“ (sita in frazione Casa Storini all’altezza del cavalcavia dell’autorstrada), “cimitero“ (sito sulla SS617, dove si trova un boschetto utilizzato dal gruppo per ripararsi e nascondersi dalla strada), “casettina nella stradina“ (costruzione abbandonata sita in via Rosa Nera) e “casettina della notte“ (sita in Broni sulla Sp82)".