Pavia, tre disabili gravi convivono in un appartamento in centro: “Un modello vincente”

Alla soglia dei cinquant’anni, Paride si è imposto: “Voglio vivere da grande con i miei amici”

Paride, Michele e Stefano nella loro nuova casa

Paride, Michele e Stefano nella loro nuova casa

Pavia, 12 aprile 2023 – Un appartamento tutto per loro nel quale realizzare il proprio progetto di vita. Stanno svuotando gli scatoloni Paride, Michele e Stefano che da ieri pomeriggio si sono trasferiti in un alloggio di via Francana, a Pavia, nel quale potranno “diventare grandi” alla soglia dei 50 anni. Perché Paride, persona con disabilità che frequenta il Centro diurno disabili le Betulle di Pavia ha deciso di mettere a disposizione dell’associazione Odv-Un nuovo dono una casa in comodato d’uso gratuito nella quale vivrà con due amici Stefano e Michele, pure loro disabili.

L’idea di Paride

“Da tre anni vivo con mia cugina Maristella e ci vogliamo tanto bene – aveva raccontato un mese fa Paride – ma ho capito che, per stare bene entrambi, abbiamo bisogno di avere i nostri spazi, stare in due case separate. Sto provando a vivere da solo, ma faccio fatica, anche se so che la fatica mi aiuta a crescere. Così ho chiesto a due miei amici di venire a vivere con me. La casa è in ristrutturazione, avrà un bel pavimento in legno con le venature; quando sarà terminata potrò ospitare mia cugina a pranzo, come una persona adulta”.

Ora la casa è finita e pronta essere abitata. Centro diurno al mattino, rientro a casa per svolgere altre attività al pomeriggio seguiti da assistenti familiari e dalla cooperativa sociale Solidarietà e servizi di Busto Arsizio, i tre coinquilini vivranno in un appartamento ristrutturato dall’architetto Rosanna Palomba.

Il supporto della rete pavese

“Oltre alla sua professionalità ci ha messo il cuore”, ha sottolineato Massimo Zanotti, presidente dell'associazione Odv-Un Nuovo Dono, che ha realizzato il progetto insieme alla cooperativa sociale Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio. “La Fondazione Cariplo e la Fondazione comunitaria della provincia di Pavia hanno finanziato i lavori e la Banca del Monte di Lombardia ha acquistato gli arredi. Grazie a questi contributi e ad altri che stanno arrivando i ragazzi, disabili gravi non saranno costretti ad essere ricoverati in un istituto, magari senza possibilità di crescita”.

L’appartamento di via Francana arriva cinque anni dopo l’esperimento pilota di via Dei Liguri dove vivono cinque persone perfettamente integrate con i residenti e le attività commerciali del centro storico che frequentano quotidianamente.

Un modello da replicare

“Abbiamo creato un modello che molte altre associazioni vogliono replicare – ha aggiunto Zanotti –. Negli alloggi non esiste una carta dei servizi oppure orari di visita, le famiglie possono incontrare i loro cari quando vogliono compatibilmente con gli impegni dei ragazzi, possono portarli via per un periodo di vacanza e riaccompagnarli. Non esistono regole, se non quelle di una normale convivenza. L’esperimento di via Dei Liguri sta dando ottimi risultati, i cinque ragazzi che vi vivono, Angelo, Riccardo, Roberto, Marco e Fabio, sono migliorati, uno di loro gioca nella squadra di hockey su sedia a rotelle e le famiglie sono più serene”