Disabile escluso dal raid: "Ennesima discriminazione"

L’Uildm Pavia: lo sport strumento d’inclusione

Disabile escluso dal raid: "Ennesima discriminazione"

Disabile escluso dal raid: "Ennesima discriminazione"

Dopo l’esclusione di una persona con disabilità dal raid Pavia-Venezia perché priva di un documento rilasciato dal Comitato internazionale paralimpico, peraltro non richiesto dal regolamento di gara e quindi non presentato, prende posizione l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare.

"L’ennesima discriminazione di una persona con capacità, competenze e voglia di fare – commenta il presidente della sezione pavese Uildm, Fabio Pirastu (nella foto) – Lo sport è uno strumento per consentire alle persone con disabilità di essere e sentirsi più incluse. L’esclusione dal raid dimostra ancora una volta che vince il tu non puoi fare qualunque cosa perché qualcuno non ti ritiene in grado, non perché tu non lo sia davvero".

Quasi tutte le federazioni non prevedono misure particolari che consentano alle persone con disabilità di partecipare alle gare, ed è una grave mancanza. Nonostante una legge inclusiva, nonostante le certificazioni d’idoneità che vengono rilasciate dai medici sportivi, spesso i portatori di disabilità devono lottare per gareggiare. Vorrebbero mettersi alla prova insieme ai normodotati, invece non è possibile e non si prevedono neppure misure particolari.

"Bisogna rivedere i regolamenti. Lo sport dev’essere strumento di inclusone. A Pavia ancora una volta non lo è stato".

M.M.