
Per l’uccisione di Ibrahim assolta Carmela Calabrese
La Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto Carmela Calabrese, 57enne accusata di omicidio volontario per la morte di Mohamed Ibrahim (nella foto), 44enne ucciso l’11 gennaio 2023 a Cassolnovo e ritrovato carbonizzato in frazione Morsella pochi giorni dopo. In primo grado Calabrese era stata condannata a trent’anni in quanto si riteneva avesse avuto un ruolo morale nell’organizzazione del delitto. Ridotte le pene per il marito di Calabrese, Antonio Rondinelli, sessantunenne, e il loro figlio Claudio, che in primo grado erano stati condannati a trent’anni di reclusione: le loro pene ora sono state ridotte rispettivamente a venticinque e ventiquattro anni. I tre non hanno mai confessato, respingendo le accuse. Un altro figlio di Calabrese e Rondinelli invece, Massimo, aveva confessato ed era stato condannato a diciannove anni con rito abbreviato.
Il movente del delitto sarebbe legato a motivi familiari, in quanto Ibrahim aveva avuto una figlia da una figlia di Rondinelli, inoltre aveva un’attività in un capannone concesso da Rondinelli. Secondo la sentenza di primo grado, Carmela Calabrese avrebbe avuto un ruolo nel delitto permettendo la localizzazione della vittima intrattenendolo al telefono, la Corte aveva deciso per una pena molto superiore ai sedici anni di reclusione che la Procura aveva chiesto. Ora con la sentenza di secondo l’imputata è stata invece assolta.
Nicoletta Pisanu