MANUELA MARZIANI
Cronaca

Tensione al Cup del San Matteo: code infinite, scoppia la rabbia

Per le attese allo sportello e per gli appuntamenti

L'ingresso del Cup (Torres)

Pavia, 6 luglio 2018 - Tempi d’attesa troppo lunghi e al Cup del Dea del San Matteo scoppia il caos. Ieri i lavoratori che operano agli sportelli di front office ed effettuano le prenotazioni delle prestazioni hanno subìto l’ennesima aggressione verbale da parte dell’utenza inferocita. Sono volate parole talmente grosse all’indirizzo degli impiegati da far intervenire un agente della polizia penitenziaria, che era di passaggio per servizio, a sedare gli animi. A far saltare i nervi è stata prima la lunga attesa di due o tre ore che i cittadini devono affrontare per arrivare a poter parlare con un operatore e prenotare le prestazioni ambulatoriali e poi, quando finalmente giunge il loro turno, scoprono che non c’è una data disponibile, perché le agende sono già prenotate fino a fine dicembre. Di conseguenza l’utente è costretto a rivolgersi in altre strutture. Soprattutto se si necessita di una visita cardiologica, di esami diagnostici, endoscopici oppure di una visita otorino si deve attendere diverso tempo o cambiare ospedale.

«Più di un mese fa – ha detto Patrizia Sturini, segretaria della Cgil Funzione pubblica di Pavia – avevamo chiesto alla direzione che al Cup ci fosse la postazione fissa di una guardia, ma non abbiamo mai ricevuto risposta». Non è da oggi, infatti, che al Cup la situazione è particolarmente incadenscente. Ad aggravare ulteriormente i tempi di attesa c’è anche la mancanza di personale preposto all’ufficio informazione, istituito proprio per rispondere alle prime richieste dell’utenza. «Tutto questo ricade ancora una volta sugli operatori costretti quotidianamente a lavorare in un clima di continua tensione e di scarsa sicurezza» ha aggiunto Sturini. «Ma non è da sottovalutare anche la condizione emotiva dell’utenza – ha aggiunto il segretario generale della Cgil Debora Roversi – che dopo aver sostato per lungo tempo nella sala di attesa, non trova risposta alle sue esigenze di salute nemmeno nei casi di richieste urgenti, di fronte alle quali il personale non può far altro che invitare il cittadino a rivolgersi in altre strutture che hanno la disponibilità per offrire in tempi brevi una risposta alle urgenze, mentre al San Matteo le attese per le visite abituali superano i 6 mesi». Di fronte a questa situazione, la Cgil intende aprire un confronto con la direzione generale. «Chiederemo con urgenza un incontro – hanno concluso Patrizia Sturini e Debora Roversi – per poter discutere di temi importanti come la sicurezza e il diritto e tutela della salute del cittadino».