Pavia, gli studenti: "I criteri sono troppo severi, borse di studio impossibili"

La denuncia: "Il lockdown ha danneggiato la media dei Cfu degli studenti, ma il regolamento sugli aiuti economici non ne ha tenuto conto"

Simone Agutoli, segretario del coordinamento per il diritto allo studio

Simone Agutoli, segretario del coordinamento per il diritto allo studio

Pavia, 13 agosto 2020 - Nessun abbassamento dei criteri di merito che in Lombardia sono particolarmente alti e circa 250 studenti universitari saranno esclusi dalle borse di studio. Una difficoltà notevole in vista della riapertura di settembre, quando l’Università ripartirà dopo mesi di sospensione delle principali attività in presenza.

"In questi mesi abbiamo raccolto moltissime segnalazioni allarmanti - dice Simone Agutoli, segretario del coordinamento per il diritto allo studio (Udu Pavia) - Tra difficoltà con le lezioni a distanza, problemi di salute e di connessione, tirocini saltati e laboratori sospesi, gli studenti hanno perso diversi crediti formativi universitari. Visto che la responsabilità non è imputabile agli studenti, ci saremmo aspettati un abbassamento dei criteri di merito. Insomma, se generalmente per un aiuto economico chiedo 60 Cfu all’anno, quest’anno ne avrei dovuti chiedere soltanto 40 per compensare i disagi".

Ma non è andata così: il bando per le borse di studio dall’Edisu (Ente per il diritto allo studio universitario) richiede il solito numero di Cfu. "Le motivazioni sono economiche e la colpa - chiarisce Giuseppe Rotatore, rappresentante degli studenti nell’Edisu - non è dell’ente pavese. Il governo ha infatti previsto un aumento insufficiente dei fondi per 40 milioni di euro, mentre la Regione non ha neppure ritenuto necessario aumentare gli investimenti sul diritto allo studio universitario".

"La nostra associazione - aggiungono i rappresentanti degli studenti - ha ricevuto quasi 250 segnalazioni di studenti che, a causa dell’emergenza sanitaria, hanno conseguito in media 17 Cfu in meno di quanto avevano previsto. Per questo motivo non potranno ottenere una borsa di studio. E il numero effettivo degli studenti in difficoltà potrebbe essere molto più elevato". In realtà, è stato previsto dalla Regione un secondo bando con eventuali fondi residui. "Prevede un bonus massimo di 5 Cfu - conclude Agutoli - Troppo poco".