
Da sinistra, il primo cittadino di Vigevano Andrea Ceffa con il suo difensore Luca Angeleri mentre si apprestano a entrare nel palazzo di Giustizia
PAVIA – La giudice Daniela Garlaschelli ha rinviato al 21 luglio la conclusione dell’udienza preliminare per l’inchiesta sui presunti casi di corruzione a Vigevano con coinvolti esponenti della politica e dell’imprenditoria locale. Mercoledì la Procura aveva chiesto sei rinvii a giudizio, una condanna con rito abbreviato e aveva espresso parere favorevole a un patteggiamento. L’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, che al momento è sospeso dal suo incarico e si trova ai domiciliari, per l’ex europarlamentare Angelo Ciocca, l’imprenditore edile ed ex presidente di Ance (Associazione costruttori edili) Alberto Righini, per l’ex consigliera comunale Roberta Giacometti, per il direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina Alessandro Gabbi, per l’ex amministratore unico di Vigevano distribuzione Matteo Ciceri.
La compagna di Righini Alice Andrighetti ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato e per lei la Procura ha chiesto la condanna a due anni di reclusione. L’ex amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina Veronica Passarella invece ha chiesto di patteggiare una condanna a un anno e dieci mesi. Le accuse riguardano, in un primo filone d’indagine, la “congiura di sant’Andrea” del 30 novembre 2022, un presunto tentativo di corruzione di alcuni consiglieri per far cadere la Giunta del sindaco Ceffa. Nel secondo filone invece viene contestata allo stesso sindaco il tentativo di corruzione, tramite un falso incarico di consulenza per Asm, dell’allora consigliera Giacometti al fine di rinforzare la sua maggioranza in Consiglio comunale. Ieri è stato il momento delle difese. Tra gli altri si è espressa la difesa del sindaco Ceffa, rappresentata dall’avvocato Luca Angeleri, il quale ha evidenziato che per la difesa “il reato contestato al sindaco non sussiste sotto tutti i punti di vista in quanto mancano gli elementi costitutivi. Ho illustrato alla giudice che una vicenda parallela e sovrapponibile che riguarda altri soggetti non è stata valorizzata dal pm e i coinvolti non sono stati indagati”, ritenendo che siano stati forniti alla giudice “tutti gli elementi per arrivare a una sentenza di proscioglimento”.
Nel frattempo, Ceffa entro il 29 maggio tornerà uomo libero, secondo tre scenari. Il 28 maggio scadono i termini di fase dell’applicazione della misura cautelare, quindi fino all’eventuale rinvio a giudizio non subentrerà la fase successiva. Nel frattempo però potrebbe arrivare il provvedimento del Riesame cui la difesa aveva fatto ricorso con istanza di liberazione. Oppure, la giudice potrebbe accogliere l’istanza di liberazione presentata mercoledì in udienza dalla difesa. Con la messa in libertà decadrà anche il decreto di sospensione dalle sue funzioni di sindaco.