
L'indagine della Guardia di Finanza
Voghera (Pavia),15 ottobre 2021 - Continue ingerenze di politici locali nei confronti della governance di Asm Vendita e Servizi. È lo scenario che viene rappresentato nell’ordinanza del Gip di Pavia relativa all’inchiesta della Finanza sulla concorsopoli di Voghera: otto persone, a vario titolo, sono state indagate con le accuse di aver truccato due concorsi per il Direttore operativo e per l’assunzione di 13 impiegati amministrativi di VeS (partecipata di Asm Voghera spa holding) e di aver prolungato oltre i 24 mesi del contratto di lavoro di tre dipendenti interinali. Indagati a piede libero sono l’ex presidente Monica Sissinio, la vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Laura Anselmi, già ex vicepresidente del Cda di Asm Vendite e servizi, Edoardo Lazzati, in passato legale rappresentante di Asm Voghera SPA, i membri della commissione esaminatrice Stefano Spagoni, Daniela Bruni e Laura Quaini, e il membro del CdA di VeS Davide Cipollina, oltre a Michele Chiappa che vinse il concorso da Responsabile operativo nel 2019.
Come spiegato nelle carte, per l’accusa Sissinio in qualità di presidente era costantemente impegnata nel supportare o ostacolare candidati solo in base alle relazioni politiche e personali che aveva con loro. In particolare, avrebbe dimostrato un’ostilità nei confronti di una candidata, trasmettendo lo stesso astio anche alla commissione esaminatrice: "Era il nostro obiettivo farla star fuori", è il commento attribuito a Bruni all’esito dell’esame. In generale, l’ordinanza parla di un’inaffidabilità totale nella conduzione dei servizi pubblici, oltre che di disprezzo per l’utilizzo di risorse pubbliche. Le carte riportano esplicitamente come, per l’accusa, Sissinio fosse condizionata nel suo lavoro da Gianpiero Rocca e Giovanni Alpeggiani, ora deceduti, politici influenti in Oltrepo. In base a tale influenza, oltre che per simpatie personali, avrebbe contribuito con altri indagati a modificare l’esito degli esami per far rientrare due persone a lei gradite, una delle quali figlio di un politico oltrepadano vicino ad Alpeggiani. Il test era andato male: "Ma sì, se riusciamo a dargli un aiutino…solo che anche se l’avessimo aiutato, non arrivava", riporta un’intercettazione in cui Bruni parla con Spagoni del candidato, consultandosi secondo le accuse su come farlo rientrare in classifica.
Dopo molti sforzi, il candidato fu assunto deliberando la ricerca di una figura professionale come la sua. L’inchiesta ha avuto impatti sulla politica cittadina. Ieri sera, il gruppo cittadino di Forza Italia aveva in programma una riunione per valutare la posizione di Anselmi: "Aspettiamo di leggere gli atti, non possiamo giudicare - ha commentato il segretario cittadino Giuseppe Carbone -. Come partito siamo sempre stati e saremo garantisti". L’avvocato Luca Angeleri che assiste Anselmi ha ricordato l’articolo 289 comma 3 del Codice di procedura penale: "Voglio sgombrare il campo da ogni dubbio sulla misura applicata alla mia assistita: il nostro ordinamento vieta l’applicazione di una misura interdittiva agli eletti per diretta investitura popolare, come i consiglieri comunali, e ciò al fine di tutelare gli organi elettivi". Dunque Anselmi continuerà a svolgere il proprio ruolo "nel rispetto del sacrosanto principio di democrazia".