
La targa con il nome di Tina Anselmi è stata coperta con una vernice e la scritta “Duce“ Imbrattato anche l’asfalto
Tre chilometri di pista ciclabile che raggiungono la frazione Pairana. Tre chilometri che nelle belle giornate sono percorsi da chi fa passeggiate, jogging o porta a spasso il cane. Nel 2019 il Comune ha deciso di dedicare quel collegamento a Tina Anselmi, partigiana con il nome di battaglia Gabriella, la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro. E proprio la targa in ricordo di Anselmi, che fu nominata presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2 di Licio Gelli, è stata completamente coperta con una vernice arancione e la scritta "Duce". Imbrattato anche l’asfalto della strada dove è stato scritto "Negri a morte, w l’Italia" e "Israele assassina. Ebrei a gas". Le scritte, fatte nel tratto più lontano dal centro abitato, sono state scoperte ieri mattina e fotografate.
"Quanto accaduto è un affronto a tutta la comunità, che per la maggior parte è antifascista – ha detto il presidente del circolo Arci Garcia Lorca di Landriano, Sandro Abbiati –. È uno sfregio alla storia del paese in cui viveva un ex internato perché aveva rifiutato di aderire alla repubblica di Salò e recentemente ha ricevuto una medaglia d’oro". Nessun sospetto sugli autori del gesto, mai prima d’ora erano state danneggiate sedi di partito, targhe o strade. "Sicuramente chi ha imbrattato la strada e la targa – ha aggiunto Abbiati – non conosce la storia. Nei piccoli centri episodi del genere fanno ancora più effetto perché non te li aspetti". Domenica 27 il Comune ha organizzato una passeggiata alla scoperta delle storie di persone che hanno fatto la Resistenza o sono state vittime, nel ventennio fascista, di persecuzioni, alle quali sono state dedicate delle vie. "Via Tina Anselmi – ha proseguito il presidente del circolo Arci – era stata inserita nel tour, ora ci soffermeremo più a lungo".
La presidente del comitato provinciale Arci, Clelia Garante, fa notare come questi episodi si ripetano sempre più spesso. "A 80 anni dalla Liberazione – rimarca – se si definisce il 25 aprile “festa divisiva“ la si svuota d’importanza. Anche ritenerla una festa della sinistra è un errore. “80 memoria“, che copre un anno di eventi, vuole riportare l’attenzione sulla storia".