
Carlo Alberto Costanzo
Vigevano, 22 luglio 2020 – Per oltre quarant'anni ha vissuto tra le mura del palasport di via Carducci. Prima giocatore, poi allenatore ed infine dirigente. Carlo Alberto Costanzo, 59 anni, per tutti “il Mec”, è la memoria storica della società di via Carducci. Ma dalla prossima stagione farà solo lo spettatore. "Il pensiero di lasciare dopo tanti anni c'era da un po' – rivela – poi nei giorni del lockdown è scattato un “interruttore”: nessuno meglio di me sa che se manca l'entusiasmo non si possono fare le cose bene, come è mia abitudine. Così ho scelto di farmi da parte".
Prima però c'è il tempo per voltare lo sguardo ad una carriera, per lui che non ha mai fatto il professionista, che ha attraversato i momenti più fulgidi e quelli più tristi dei 65 anni di vita della società ducale. "Sono entrato nel 1976 come giocatore delle giovanili – racconta Costanzo – Ero uno che faceva canestro, così i miei compagni mi hanno ribattezzato “Mc Costanz”, da lì quel “Mec” che è stato il soprannome di una vita. Erano gli anni della Mecap, ho visto, frequentato, qualche volta sul campo, tecnici ed allenatori che hanno fatto la storia del nostro sport., Da allenatore delle giovanili, dopo una parentesi del femminile, ho vinto un titolo regionale. Quindi è stata la volta della prima squadra".
L'elenco degli allenatori con cui ha lavorato è lunghissimo, tra gli altri Poni, Cerioni e soprattutto Petitti con il quale, da assistente, ha colto il ritorno in serie B. La terza “incarnazione” di Costanzo alla Pallacanestro Vigevano è come dirigente. "Anche qui ne ho viste di tutti i colori – dice - compreso il ritorno in serie A dopo 30 anni; una salvezza straordinaria colta nello spareggio con Atri, il risultato che mi ha dato più soddisfazione di tutti e ancora la scomparsa della società e la sua ripartenza della Prima Divisione: per la finale c'erano mille spettatori, capita solo a Vigevano". Poi dopo decenni ("nei quali la Pallacanestro Vigevano è stata una seconda famiglia e anche di più") la scelta di dire basta. "E' il momento giusto – conclude Costanzo – Voglio ringraziare tutti quelli con cui ho lavorato in questi anni ed augurare ogni bene alla società. Da oggi sarà il suo tifoso numero uno".