MANUELA MARZIANI
Cronaca

Prima bullizzato, poi bocciato. Un doppio trauma per lo studente: "Attacchi di panico. Serviva la Dad"

Pavia, 15enne picchiato e insultato. "Ha saltato troppe lezioni, ma non aveva la forza di tornare a scuola". La famiglia prepara un’azione legale. Il preside dell’istituto: "Fatto il possibile per favorire il rientro"

Picchiato, bullizzato e alla fine pure bocciato  (foto generica)

Picchiato, bullizzato e alla fine pure bocciato (foto generica)

Pavia, 3 giugno 2024 –  Picchiato in classe da un compagno, ora ha pure perso l’anno scolastico. La vittima è stata “bocciata“. Un doppio trauma. Vero incubo adolescenziale. La storia inizia a novembre, quando il 15enne (per altro con una disabilità intellettiva) viene insultato e picchiato da uno studente più grande.

Teatro dell’aggressione: l’istituto Apolf, scuola professionale che prepara i giovanissimi a entrare nel mondo della ristorazione. I fatti, intanto. Quella mattina la zia del ragazzo riceve una telefonata dalla scuola. La comunicazione è secca: "Suo nipote ha avuto un diverbio con un compagno". La donna si precipita in classe e trova il 15enne da solo. La testa china sul banco, nausea e dolori, un bernoccolo sulla nuca. Portato al pronto soccorso del San Matteo, viene trattenuto in osservazione per qualche ora.

Sette mesi dopo, ora. La famiglia si è rivolta a un avvocato per chiedere chiarimenti alla dirigenza della scuola, preannunciando un’azione legale. Ci sono due ricostruzioni di questa storia. Secondo una versione l’insegnante non si sarebbe accorta della lite perché voltata dall’altra parte. Secondo un’altra ipotesi il pestaggio sarebbe avvenuto nel cambio d’ora. I familiari, ad ogni modo, ritengono che la vicenda abbia provocato al 15enne danni fisici e morali: la paura non gli è passata, assume ancora farmaci ed è seguito da uno psicologo. "Mio figlio è vivo per miracolo, questa storia poteva finire molto peggio di così", ha detto la madre.

Per evitare allo studente un’ulteriore umiliazione, la famiglia sostiene di aver chiesto alla scuola la didattica a distanza (Dad). Possibilità che, alla fine, non è stata concessa.

Nel frattempo due tentativi di reinserimento in classe sono falliti: l’adolescente veniva colto da attacchi di panico. "Mi dispiace per la situazione che si è creata – commenta il direttore Piero Iannello, molto attento ai ragazzi che frequentano la scuola – Ritengo che ci fossero le condizioni perché lo studente rientrasse in classe. Abbiamo fatto il possibile per agevolare il suo ritorno. Stiamo preparando una relazione per rispondere al legale della famiglia. Sulla didattica a distanza non è però mai pervenuta una richiesta formale: comunque avremmo potuto organizzarla per un periodo limitato".

Quest’anno sono stati diversi gli studenti iscritti al primo anno delle superiori pavesi picchiati in classe dai loro compagni. Qualcuno ha cambiato scuola. Qualcun altro ha provato a “resistere“, sperando che le assenze accumulate non avrebbero compromesso il successo finale. Uno di loro non ce l’ha fatta. L’anno è perso.