NICOLETTA PISANU
Cronaca

"Fatti i fatti tuoi". E parte la bottigliata nella rissa di Voghera

La lite tra due operai vicini di casa finisce con una denuncia e trenta giorni di prognosi

Sono intervenuti i carabinieri

Voghera (Pavia), 8 agosto 2021 - Un litigio col vicino di casa a Voghera è finito con una bottiglia spaccata in faccia e trenta giorni di prognosi per un quarantanovenne iriense. È successo venerdì pomeriggio in strada Bobbio, il tratto cittadino della strada provinciale 461 del Penice che collega la città alla Valle Staffora. L’uomo era appena rientrato a casa dal lavoro, è operaio in una fabbrica della città, quando è stato avvicinato da un trentaseienne cittadino tunisino, già noto alle forze dell’ordine, anch’egli di professione operaio. I due si conoscevano già, abitano vicini e sembra, da una prima ricostruzione dei fatti, che avessero avuto discussioni per motivi personali.

Il trentaseienne tunisino avrebbe agito come ritorsione proprio per precedenti alterchi intercorsi tra loro, in particolare sembra che il cittadino straniero lamentasse una presunta intromissione nelle proprie questioni familiari. Senza spiegazioni lo ha colpito al volto con violenza: la parte offesa ha segnalato ai soccorritori che per farlo è stata utilizzata una bottiglia di birra. L’uomo si è rifugiato in casa e ha chiamato un’ambulanza, oltre ai carabinieri che sono intervenuti sul posto. È stato portato subito al pronto soccorso, dove gli sono state riscontrate lesioni facciali giudicate guaribili dai medici con una prognosi di trenta giorni. Poi, è stato medicato e dimesso. Nei confronti dell’aggressore è scattata d’ufficio la denuncia in stato di libertà per lesioni aggravate. Il deferito ha diversi precedenti per reati contro la persona, in particolare nel 2019 era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, tra le altre contestazioni anche il reato di lesioni e maltrattamenti. Le indagini sono in corso, la bottiglia utilizzata per colpire il vogherese al momento non è stata ritrovata.

La notizia si è presto diffusa, nei gruppi social dedicati alla città, e molti residenti hanno commentato l’accaduto, ricordando quanto successo il 20 luglio in piazza Meardi, quando l’allora assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici, poi arrestato e attualmente indagato per eccesso colposo di legittima difesa, aveva sparato e ucciso Youns El Boussettaoui, trentottenne marocchino che l’aveva colpito: "Spero non succeda più nulla di brutto", ha commentato per esempio una donna, "Chi governa la città è ora che si dia una mossa. Basta parole, la campagna elettorale è finita. Alla faccia della tanto sbandierata sicurezza", ha scritto un altro utente.