Altre costruzioni in Borgo Ticino: "Basta al consumo di suolo"

Il tour in bicicletta dell’ex sindaco Depaoli nel quartiere che rischia la cementificazione

Massimo Depaoli, Roberto Rizzardi e Francesco Costantino davanti al bosco via Acquanegra

Massimo Depaoli, Roberto Rizzardi e Francesco Costantino davanti al bosco via Acquanegra

Pavia -  Bici attrezzate con cartelloni esplicativi. Così ieri mattina l’ex sindaco Massimo Depaoli e Roberto Rizzardi, consigliere comunale della lista Cittadini per Depaoli, hanno girato per le vie di Borgo Ticino. "Cemento in Borgo: anche no" si leggeva sui cartelli che volevano raccontare, a chi ancora non lo sapesse, che il quartiere più caratteristico della città presto accoglierà nuove costruzioni oltre a quelle già in corso in via Magenta e in via Cà Bella. "Non vogliamo consumo di suolo vergine – ha detto Rizzardi –. Martedì alla ex Necchi è iniziata la demolizione degli edifici esistenti: vogliamo questo, che si costruisca in aree dismesse".

Contro le nuove edificazioni è stata lanciata una raccolta firme con cui i residenti chiedono di stralciare dalla nuova variante al piano di governo del territorio quattro schede che prevedono altre case in via Gravellone, Cascina Leona, via Acquanegra e via Canevari/Strada della Cascina Vignazza.

«Nella sola zona di via Acquanegra e di Cascina Leona – si legge nella petizione – si prevede di costruire su un’area verde di 37.200 metri quadrati. In via Canevari/Strada della Cascina Vignazza, si aggiungerà un ulteriore intervento su un’area di 22.800 metri quadrati. L’ampiezza dell’area appare oltremodo estesa sia in termini assoluti sia in relazione alle previsioni di espansione urbanistica". Per molti residenti quello skyline destinato a cambiare oscurando anche la cupola del Duomo "è inaccettabile e ingiustificato, si andrebbe a snaturare la zona".

«Sono nati diversi comitati spontantei contro le edificazioni in via Ca’ Bella e via Magenta – ha aggiunto Depaoli – perché tanti residenti non vogliono le palazzine, ma ci sono alcune opere come queste che rientrano nel piano regolatore e non si può fare più nulla. Noi abbiamo parlato delle altre, facendo un giro lungo il Gravellone".

Centinaia le firme raccolte e la discussione ancora non è cominciata. "Abbiamo raccomandato ai borghigiani di essere presenti giovedì 7 alle 18,30 in commissione – ha aggiunto Depaoli – dove i tecnici illustreranno le varie schede che saranno discusse il 14 e abbiamo chiesto alla presidente della commissione territorio Maria Pia Taraso di non chiudere ora rimandandolo a settembre. Diverse schede del Pgt Cattaneo devono partire, perché pensare ad altro consumo di suolo?".